Mentre gli ospedali di tutto il mondo si stanno preparando a una nuova ondata di casi di coronavirus causati da Omicron, gli esperti hanno avvertito su un’altra sfida: è improbabile che i farmaci standard possano contrastare le infezioni causate dalla nuova variante. Lo riporta Latinus.us.

Per più di un anno, i farmaci anticorpali di Regeneron ed Eli Lilly sono stati i trattamenti standard per il Covid-19, grazie alla loro capacità di prevenire le malattie gravi e le ospedalizzazioni.

Tuttavia, entrambi i produttori di questi farmaci hanno di recente avvertito che i test di laboratorio suggeriscono che le terapie saranno molto meno potenti contro Omicron perché contiene dozzine di mutazioni che rendono difficile per gli anticorpi attaccare il virus. Da un lato, le case farmaceutiche sostengono che svilupperanno presto nuovi anticorpi mirati alla variante ma ci vorranno diversi mesi.

Tra quelli in uso, l’anticorpo prodotto dalla società farmaceutica britannica GlaxoSmithKline sembra essere quello più efficace nel contrastare Omicron. Ricordiamo che gli anticorpi, somministrati per iniezione o infusione, sono versioni prodotte in laboratorio di proteine ​​umane che aiutano il sistema immunitario a combattere i virus e altre infezioni.

Il farmaco di Glaxo, sviluppato con Vir Biotechnology, è stato specificamente formulato per legarsi a una parte del virus che ha meno probabilità di mutare. I primi studi su Omicron simulati in laboratorio dai produttori del farmaco e da ricercatori esterni mostrano risultati promettenti.

La Glaxo, con sede a Londra, sostiene di essere sulla buona strada per produrre 2 milioni di dosi entro maggio, in base a contratti con Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Giappone e molti altri Paesi.

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