Nuove sequenze parziali del coronavirus potrebbero aiutare a far luce sulla diffusione precoce del SARS-CoV-2, dopo che uno scienziato ha scoperto 34 campioni del virus, collegati all’inizio dell’epidemia a Wuhan, che sono stati ‘misteriosamente’ cancellati da internet. L’analisi è stata pubblicata su bioRxiv.
Jesse Bloom, l’autore dello studio, è il principale investigatore del Bloom Lab dell’istituto di ricerca Fred Hutch, che studia l’evoluzione di proteine e virus. Bloom è anche un investigatore presso l’Howard Hughes Medical Institute.
Inizialmente si pensava che il coronavirus fosse passato dagli animali agli esseri umani attraverso il mercato del pesce ma questa teoria è stata già in gran parte respinta dopo che non è stato riscontrato il collegamento tra molti dei primi casi e il luogo ‘incriminato’. Alcuni studi, poi, hanno trovato casi già nel settembre 2019.
Sebbene non sia ancora chiaro come il virus SARS-CoV-2 abbia cominciato a diffondersi tra gli esseri umani, si ritiene che il virus discenda originariamente dai coronavirus dei pipistrelli.
Il problema, ha spiegato Bloom, è che mentre ci si aspetterebbe che i campioni iniziali del SARS-CoV-2 siano più simili al coronavirus dei pipistrelli rispetto ai campioni successivi, non è così. Infatti, sempre stando a Bloom, le sequenze raccolte dai casi legati al mercato del pesce sono molto diverse dal coronavirus dei pipistrelli rispetto ad altre sequenze raccolte in date successive al di fuori di Wuhan.
Ora, sono disponibili pochissimi campioni di virus sequenziati dell’epidemia di Wuhan, ad eccezione di una dozzina di campioni raccolti alla fine di dicembre 2019 da pazienti collegati al mercato del pesce di Huanan.
Nell’analisi Bloom ha spiegato che la mancanza di informazioni potrebbe essere in parte dovuta a un ordine imposto ai laboratori cinesi non autorizzati di distruggere tutti i campioni di coronavirus dall’inizio dell’epidemia.
Bloom ha notato, per la prima volta, che mancavavano dati dal Sequence Read Archive (SRA) del National Institutes of Health, quando ha visto che i dati elencati in uno studio sui primi eventi mutazionali del virus mancavano dall’SRA. Da rimarcare che i dati possono essere cancellati dall’SRA solo tramite una richiesta e-mail.
I dati cancellati sembrano essere stati raccolti da Aisu Fu e Renmin Hospital dell’Università di Wuhan e Bloom ha fatto risalire i dati a uno studio pubblicato sulla rivista Small nel giugno 2020.
Sebbene i dati non siano accessibili tramite i metodi di ricerca tradizionali, Bloom è riuscito a trovare i dati per 34 campioni positivi al virus nelle prime fasi dell’epidemia sullo spazio di archiviazione Google Cloud dell’SRA. Di questi, è stato in grado di ricostruire parzialmente le sequenze di 13 campioni.
Bloom, in seguito, ha scoperto che il progetto di sequenziamento è stato rimosso anche dalla China National GeneBank, poco dopo che lo stesso è avvenuto dall’SRA.
Le sequenze eliminate che Bloom ha trovato colmano il divario tra i campioni raccolti dal mercato del pesce di Huanan e i possibili virus progenitori trovati nei pipistrelli. Le 13 sequenze parzialmente ricostruite sono più simili ai coronavirus dei pipistrelli rispetto ai campioni trovati nel mercato del pesce.
Bloom ha sottolineato nell’analisi pre-stampa che ciò suggerisce che le sequenze dal mercato «non sono rappresentative dei virus che circolavano a Wuhan tra la fine di dicembre del 2019 e l’inizio di gennaio del 2020».
Lo scienziato si è lamentato del fatto che le sequenze siano state cancellate, sottolineando che «sarebbe stato chiaramente più istruttivo dal punto di vista scientifico sequenziare completamente i campioni piuttosto che eliminare surrettiziamente le sequenze parziali».
«Non esiste una ragione scientifica plausibile per la cancellazione», ha scritto Bloom, spiegando che il documento a cui erano collegate le sequenze non aveva correzioni.
«Sembra quindi probabile che le sequenze siano state cancellate per oscurare la loro esistenza. In particolare, alla luce della direttiva per cui i laboratori distruggono i primi campioni e gli ordini multipli che richiedono l’approvazione di pubblicazioni su COVID-19, ciò suggerisce uno sforzo poco sincero per tracciare la diffusione precoce del epidemia», ha scritto Bloom nell’analisi pre-stampa.
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