Papa Francesco, nel giorno del suo onomastico, ha donato alcuni respiratori e materiale sanitario (mascherine, occhiali protettivi per i medici e infermieri, tute per le terapie intensive) in Romania, Spagna e Italia, i Paesi maggiormenti colpiti dalla pandemia di Covid-19. Nel dettaglio, a Suaceva, in Romania, sono attesi cinque respiratori di ultima generazione. Altri due finiranno al Lecce, in Puglia, e tre a Madrid, in Spagna.

Il cardinale Konrad Krajewski, a Vatican News, ha affermato: «Un segno bellissimo che cade in questo giorno particolare nel quale il Santo Padre non riceve un regalo ma lo dona agli altri», raccontando della imminente consegna che definisce «un abbraccio del Papa in una situazione difficile per tutto il mondo».

La Romania sta vivendo una vera emergenza, nella piccola città di Suceava, dove andranno i respiratori, si conta quasi il 25% del totale dei contagi a livello nazionale. La cittadina, che si trova nella regione più povera del Paese e dell’Unione Europea, insieme a diversi comuni circostanti è in quarantena. In Romania le vittime sono più di 515 e i contagiati quasi 10 mila. I respiratori e tutto il materiale donato dal Papa sarà trasportato con un volo sul quale viaggerà anche il team di undici medici e sei operatori sanitari romeni, inviato il 7 aprile dal governo di Bucarest all’ospedale di Lecco per lavorare accanto all’Italia nel momento più duro della battaglia contro il coronavirus.

Dei tre respiratori di Madrid si occuperà la Nunziatura che insieme al cardinale Carlos Osoro Sierra, arcivescovo della capitale spagnola, disporrà la destinazione agli ospedali più in sofferenza. Il Paese iberico è in lockdown fino al 9 maggio, il numero dei contagiati supera i 208 mila, i morti sono oltre 21 mila e quasi 86 mila quelli che sono guariti dal coronavirus.

Due i respiratori destinati all’ospedale di Lecce, il Vito Fazzi, consegnati oggi dallo stesso cardinale Krajewski.

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