Unicredit e i sindacati hanno firmato, dopo una no stop notturna al culmine di giorni di trattative, l’accordo sui 3.900 esuberi previsti dal piano industriale che prevede la volontarietà delle uscite che saranno incentivate e, in cambio, 1.300 assunzioni. Previsti anche il turnover nel rapporto di un’assunzione ogni tre uscite e la stabilizzazione di 600 contratti di apprendistato.
In particolare i 3.900 esuberi, aggiuntivi alle 6.000 uscite già stabilite in precedenza, sono la conseguenza della volontà dei vertici del gruppo di chiudere oltre 800 filiali nell’ambito del piano industriale di rilancio (che prevede anche il maxi aumento di capitale da 13 miliardi di euro).
“Abbiamo unitariamente espresso la preoccupazione – dichiarano Gabriele Urzì e Giuseppe Angelini rispettivamente Segretari Nazionali di Gruppo First Cisl Unicredit e FABI – che l’assenza di un mancato turnover provocasse problemi di operatività delle filiali e sul fatto che a fronte delle perdite emerse in estate (che hanno spinto a varare il maxi aumento) ci fossero ricadute così pesanti sui dipendenti. L’intesa invece prevede appunto l’assoluta volontarietà delle uscite e un meccanismo di turnover indispensabile anche in Sicilia dove da circa 10 anni non si assume nessuno. Teniamo conto che almeno un 10/15% dei tagli del personale e delle dipendenze si registrerà nell’Isola, dove Unicredit ha circa 360 filiali in Sicilia e poco piu’ di 4.000 dipendenti. Il nuovo modello di banca con modelli di business sempre più specializzati, servizi personalizzati, coordinamento più snello, canali di vendita più focalizzati, razionalizzazione di processi e migrazioneverso canali evoluti, richiedono nuovo forza lavoro: non si puo’ sentir parlare di digitalizzazione e pensare di non immettere nuove risorse a sostegno di tali processi in Sicilia”.
Inoltre nell’arco triennale del piano è stata data garanzia che non si procederà a nuovi esuberi o piani di uscita, è stato raggiunto anche un accordo sugli inquadramenti del personale, sulla cassa sanitaria (che prevede l’equiparazione del contributo aziendale uguale per tutti i lavoratori) e sul premio 2016 che sarà corrisposto per 600 euro in contanti e 800 sotto forma di welfare.
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