E’ ufficiale, per la seconda volta in meno di un mese il tanto contestato Piano per la gestione del lupo in Italia, subisce un nuovo stop.

Il freno si aziona ogni volta che il testo giunge in Conferenza Stato Regioni. Ancora una volta, sembra, il Ministero dell’Ambiente sarà costretto a fornire dei chiarimenti.

Ad annunciare l’auspicato ritardo è il WWF Italia che commenta oggi come “la tutela del lupo non può essere derogabile e non abbasseremo la guardia finché non gli abbattimenti legali non verranno eliminati dal piano!”.

Come è noto un punto del Piano varato dal Ministero dell’Ambiente prevede quello che le associazioni, sia animaliste che ambientaliste, hanno definito “abbattimenti”. Per il Ministro Galletti, però, si tratta di “rimozioni” da attuarsi in casi eccezionali e solo in caso di mancato successo di una serie di azioni posti in essere per proteggere la zootecnia.

Un disquisizione terminologica che assume contorni da Accademia della Crusca quando poi si parla di abbattimenti nei Parchi. L’ENPA, infatti, aveva preso di mira la paventata ipotesi che tali azioni potesero avvenire anche nelle aree protette. Per Galletti, però, le cose non stanno così. In un comunicato diffuso due giorni addietro aveva addirittura accusato la Protezione Animali di diffondere ” notizie totalmente false sul Piano di Conservazione del Lupo“. Nel ribardire, infatti, che il documento Ministeriale è rispettoso della normativa nazionale e comunitaria il Ministro aveva affermato, in merito ai Parchi, che non esiste “la possibilità di uccidere i lupi per motivi scientifici e di ammazzarli a fucilate nei parchi”. La frase, evidentemente, gli era stata rivolta contro.

Nel Piano, aveva aggiunto il Ministro “è previsto che una delle molte prescrizioni sulle quali l’Ispra valuterà caso per caso se concedere la deroga sia proprio ‘procedere con cautela in casi di branchi che gravitano nei parchi nazionali e regionali e altre aree protette importanti per la specie’. Non ci sono dunque motivi validi per sostenere che si apra una caccia selvaggia al lupo”.

Una spiegazione che, evidentemente, non aveva convinto visto che ieri la stessa ENPA aveva diffuso un comunicato dove già la titolazione faceva capire la divergenza: “fucilate non sono tutela”. Qualcuno, poi, aveva rilevato come per la sicurezza pubblica si possono già seguire delle strade eccezionali.

Dunque polemica al vetriolo e tiro incrociato di accuse che difficilmente riusciranno a venire meno. Quello che è certo, così come ha comunicato il WWF, è che il Piano oggi non si discute. E questo, per molti, è già un bene.

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