Domenico Arcuri, Commissario per l’Emergenza, ha affermato che «il prezzo delle mascherine chirurgiche a 50 centesimi + Iva, ovvero a 61 centesimi, è e resterò quello. Purtroppo per gli speculatori e altre categorie simili questo è e sarà. E se ne dovranno fare una ragione. La giungla che abbiamo lambito, la speculazione che abbiamo osservato non c’è più e non tornerà».

«In questi giorni ho ascoltato una doppia morale – ha aggiunto Arcuri – dire ‘io che posso permettermi una mascherina a 5 euro lo faccio, se qualcun altro non può permetterselo cosa me ne importa e se lo Stato si mette in mezzo è ininfluente’ è davvero inaccettabile».

Il commissaro ha pure detto: «Potrei cavarmela dicendo ai cittadini di andare a comprare le mascherine al supermercato o dicendo che ci sono comunque le mascherine di comunità. Ma non sarebbe sufficiente e so che devo continuare a collaborare perché anche il canale delle distribuzione delle farmacie si riempia. Ma non posso togliere le mascherine dagli ospedali per darle ai farmacisti. Io posso integrare le forniture per i distributori di farmacie, ma non posso essere le loro forniture. Spero che ci sia chiarezza su questa vicenda, dobbiamo lavorare tutti affinché si trovino le mascherine anche in farmacia e presto anche dal tabaccaio».

Poi, Arcuri ha dichiarato: «Le Regioni hanno in magazzino 55 milioni di mascherine e non sono io a dover rifornire le farmacie: nelle ultime settimane abbiamo distribuito 36,2 milioni di mascherine, dall’inizio dell epidemia ne abbiamo distribuite 208,8 milioni».

Davide Faraone, senatore di Italia Viva, ha reagito così alle parole di Arcuri: «Giù le mani dai farmacisti: quando il Paese era al collasso sono stati tutti bravi a intonare lodi a loro come ai medici ed al personale sanitario che mai un giorno in questi difficili mesi si è sottratto al proprio dovere, lavorando per garantire le protezioni e le medicine a tutti. Il commissario Arcuri deve collaborare con i farmacisti invece che attaccarli: qualcuno li aveva sentiti per stabilire il prezzo delle mascherine e le modalità di vendita? Noi chiediamo a Conte di mantenere i suoi impegni con i cittadini sul prezzo delle protezioni individuali senza scaricare le responsabilità sui farmacisti e sui distributori. La verità è che servono 10 milioni di mascherine al giorno, e che ancora , dopo mesi, non ci sono. Questo resta il fatto più grave: Italia Viva aveva chiesto sin dall’inizio dell’emergenza di avere un kit di Stato per tutti i cittadini ed in particolare per chi lavora in prima linea nei luoghi di cura . Chiediamo di garantire e tutelare una categoria che tanto ha fatto e sta facendo per la salute di tutti. E chiediamo ancora una volta protezioni per tutti».

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