La Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio scorso e da subito Vladimir Putin non ha parlato di guerra ma di operazione militare speciale. Tuttavia, secondo vari analisti il prossimo 9 maggio, giorno della commerazione della vittoria sovietica sulla Germania nazista nel secondo conflitto mondiale. Putin potrebbe dichiarare formalmente guerra a Kiev così da intensificare ancora di più la campagna bellica.
Il 9 maggio, infatti, sarà segnato dalla tradizionale parata militare a Mosca e dalla visita alla tomba di Lenin, che si trova nella Piazza Rossa. A tal proposito, James Nixey, direttore del programma Russia – Eurasia, ha spiegato: “Il 9 maggio è progettato per mettersi in mostra davanti al pubblico di casa, per intimidire l’opposizione e per compiacere il dittatore dell’epoca”. Ebbene, si crede che Putin possa sfruttare il significato simbolico e il valore propagandistico della giornata per annunciare un risultato militare in Ucraina o l’escalation delle ostilità o entrambi.
Il presidente russo, inoltre, potrebbe emanare la legge di mobilitazione della Russia, che può essere usata per avviare una mobilitazione militare generale o parziale in caso di aggressione contro la Federazione Russa o minaccia diretta di aggressione e scoppio di conflitti armati diretti contro la Federazione Russa. Questo consentirebbe al Cremlino non soltanto di radunare truppe ma anche di mettere l’economia del Paese sul piede di guerra. Anche perché, come sempre spiegato da Nixey, le forze russe hanno perso almeno 15mila soldati dall’inizio dell’invasione e, quindi, c’è bisogno di un rafforzamento per raggiungere gli obiettivi militari. La mobilitazione, pertanto, potrebbe estendere la coscrizione per i soldati e portare alla chiamata dei riservisti, coinvolgendo gli uomini in età da combattimento che hanno avuto un addestramento militare.
Tutto ciò, però, potrebbe rappresentare un grosso rischio per il governo di Putin in quanto “cambierebbe l’intera narrativa del Cremlino”, dovendo ammettere che l’invasione dell’Ucraina non è andata secondo i piani e una mobilitazione su vasta scala danneggerebbe anche l’economia russa, già in difficoltà per le sanzioni dell’Occidente. Inoltre, in Russia non tutti sono d’accordo con l’operazione militare speciale e la dichiarazione di guerra potrebbe diminuire il consenso attorno a Putin.
Infine, la dichiarazione di guerra potrebbe portare gli alleati del Cremlino ad essere coinvolti e un segnale è rappresentato dalla decisione della Bielorussia di avviare una campagna di esercitazioni non preannunciata.
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