Vladimir Putin è intervenuto al Forum economico di San Pietroburgo, che era slittato a causa di un attacco hacker di tipo DDOS – Denial of Service – come reso noto dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. L’inizio del discorso del presidente russo alla sessione plenaria del Forum, infatti, era originariamente previsto per le 2 del pomeriggio (ora di San Pietroburgo).

Putin ha affermato: “Le oscure previsioni relative all’economia russa, tenute all’inizio della primavera, non si sono avverate”. Poi l’accusa agli USA: “Dopo aver dichiarato la vittoria nella Guerra fredda, gli Stati Uniti hanno stabilito che i loro interessi sono sacri e, in questo modo, il mondo è instabile”.

Per Putin, inoltre, le sanzioni “folli” e “senza precedenti” si sono ritorte contro l’Occidente, accusato di minare l’ordine internazionale “nel nome delle loro illusioni geopolitiche”: “Siamo persone forti e possiamo vincere tutte le sfide che ci vengono proposte. La storia del nostro Paese lo dimostra”.

Secondo il presidente russo, tra l’altro, l’Unione Europea, “che ha perso la sua sovranità politica”, è meno competitiva proprio a causa delle sanzioni: “Le sanzioni economiche sono un’arma a doppio taglio che spesso colpisce di più chi le introduce”, sottolineando che “nei Paesi europei si sono aggravati i problemi economici e sociali”. Putin prevede pure che l’attuale situazione in Europa “porterà a un’ondata di radicalismo e in prospettiva ad un cambiamento di élite”.

E ancora: “L’era dell’ordine mondiale unipolare è finita, nonostante tutti i tentativi di preservarla con qualsiasi mezzo”. Per Putin, poi, “il peggioramento delle condizioni economiche globali non è dovuto all’operazione militare speciale in Ucraina“. Infine, l’accusa all’Occidente: “Politica predatoria e coloniale”.

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