Mentre su Twitter l’hashtag #IoStoconIlCARABINIERE è in testa alle tendenze in Italia, la vicenda del 15enne ucciso da un carabiniere durante un tentativo di rapina a Napoli è al centro delle discussioni politiche.

Innanzitutto, sui social media si leggono tweet del tipo: «Quando come mestiere scegli la professione del rapinatore, ti becchi tutte le conseguenze che comportano». E un altro: «I miei figli a 15 anni alle 23 erano a casa. Se il loro figlio è morto è colpa loro», ovvero dei genitori di Ugo Russo. Qualcuno ha anche proposto di dare una ‘medaglia d’oro’ al carabiniere. Altri hanno espresso la propria solidarietà ai medici e infermieri dell’ospedale Pellegrini danneggiato dai parenti del 15enne.

MATTEO SALVINI, LEADER DELLA LEGA

«Ho un figlio di 16 anni che gioca con la PlayStation, non con le pistole», ha detto l’ex Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, durante un appuntamento elettorale a Foligno, in provincia di Perugia.

SERGIO COSTA, MINISTRO DELL’AMBIENTE

Sergio Costa, ministro dell’Ambiente, ha affermato: «Una vita in meno è una sofferenza per tutti, però non dimentichiamo che è un rapinatore. E questo è un fatto. Adesso la giustizia farà il suo percorso per capire se c’è stato un eccesso di legittima difesa e questo lasciamolo stabilire al giudice senza intervenire noi perché non abbiamo tutti gli elementi. Ci sono gli atti giudiziari, il giudice dovrà stabilirlo».

«Detto questo – ha aggiunto il ministro – rimane che un ragazzo di 15 anni seppur con una pistola non operativa ma che non aveva il tappo rosso e quindi non era riconoscibile, di notte aggredisce una coppia e lo considero un rapinatore. Per me chi è un vero martire è Annalisa Durante, tanto per fare un paragone di età. Poi che il senso di giustizia debba essere appagato come è giusto che sia, e si debba capire se c’è stato un eccesso di legittima difesa o meno è un discorso del magistrato. Però partiamo dal presupposto che due minorenni, un 15enne e un 17enne sono andati a fare una rapina».

MAURIZIO GASPARRI, SENATORE DI FORZA ITALIA

Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia: «Ogni dettaglio andrà ovviamente verificato ma non si possono consentire campagne di aggressione al carabiniere che a Napoli si è difeso da una rapina. Anche i comportamenti successivi, con la devastazione del pronto soccorso, dimostrano che non si aveva a che fare con persone estranee a comportamenti illegali. Proprio per questo abbiamo voluto leggi sulla legittima difesa più chiare, ma purtroppo non sufficientemente chiare come Forza Italia avrebbe voluto ed ha chiesto insistentemente in Parlamento. Chi va a fare una rapina non può pensare di non correre dei rischi gravi. Non vorremmo che si avviassero campagne di criminalizzazione delle forze di polizia che già abbiamo ascoltato nel passato. Si facciano, come abbiamo già detto, tutte le verifiche del caso ma si parta dal presupposto che chi difende la legalità sta dalla parte della ragione e dell’ordine, chi fa le rapine no».

Gasparri ha aggiunto: «Totale solidarietà e sostegno al carabiniere che, nella serata di sabato 29 febbraio, ha sparato contro un 15enne armato di pistola e con il volto travisato con scaldacollo e casco, che aveva cercato di rapinarlo mentre era a bordo della sua automobile in via Orsini a Napoli».

EDMONDO CIRIELLI, FRATELLI D’ITALIA

Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia: «Quando muore un ragazzo è sempre un dramma, ma a quell’età le responsabilità dei gesti compiuti da un adolescente ricadono, inevitabilmente, soprattutto sulla famiglia e sulle amicizie sbagliate, ma anche sulla cultura dell’impunità, trasmessa da una certa sinistra, per i reati commessi da minori. Noi stiamo sempre dalla parte delle forze dell’ordine. Il militare dell’Arma, in questo caso, è vittima anche lui di quanto accaduto ed ha fatto bene il dovere per tutelare la sua incolumità e quella della fidanzata».