• Il recovery fund (o next gen plan) prende forma finalmente  in Italia
  • Il governo discute ancora della governance ma vengono resi noti i pilastri sui quali agirà
  • Nella giornata dell’immacolata dovrebbe essere approvato dal Governo il piano italiano
  • Le risorse sono inferiori ai fabbisogni segnalati dai vari ministeri

Al Sud arriveranno il 34% dei fondi, quindi 65 miliardi, mentre i principali investimenti del recovery plan saranno orientati verso Industria 4.0, superbonus del 110% per i lavori edilizi, banda ultralarga e 5G sono. Nella bozza trapelata il grado di dettaglio dei progetti è molto limitato ma il Sole24ore rende note le cifre e i macro obiettivi.

Digitale e imprese

Alla “missione” Digitalizzazione, competitività e cultura sono assegnati 48,7 miliardi. Ci dovrebbero essere la proroga dei crediti d’imposta e il rifinanziamento del Piano banda ultralarga, con priorità al collegamento di scuole e ospedali. Nella stessa area rientrano i progetti per diffondere il 5G, per l’industria spaziale, la modernizzazione digitale dell’editoria e dell’agricoltura e per l’export. Per Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pa sono invece previsti 10,1 miliardi: focus su cybersecurity e cloud pubblico per razionalizzare gli 11mila data center della Pa e mettere in rete le banche dati pubbliche. Circa 3,1 miliardi saranno invece destinati alla componente Cultura e turismo.

Svolta ecologica

Nella bozza, figura l’estensione del superbonus del 110% per i lavori privati con l’obiettivo di sostenere l’edilizia (estensione temporale del beneficio fino al 2023 con un fabbisogno finanziario di oltre 7 mld).
La “Rivoluzione verde” otterrà in tutto 74,3 miliardi: 40,1 per Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici, 18,5 per transizione energetica e mobilità locale sostenibile, 9,4 per tutela e valorizzazione di territorio e della risorsa idrica, 6,3 per impresa verde ed economia circolare.

La bozza resa nota calcola anche l’impatto del piano sulla crescita: la spinta per il Pil è stimata nello 0,3% nel 2021, in crescita fino al 2,3% alla fine dei sei anni, nel 2026. A patto, si chiarisce, che gli investimenti pubblici riescano a essere realmente efficienti.

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