A seguito delle indagini condotte dalla Tenenza di Feltre, comune della provincia di Belluno, è stata scoperta una frode che riguarda il reddito di cittadinanza.

Una donna è stata privata del beneficio economico per averlo richiesto senza averne il diritto. Attualmente, è imputata per falsa dichiarazione secondo l’articolo 7 del decreto legge numero 4 del 2019, riguardante il RDC e le pensioni. La donna ha negato ogni accusa, sostenendo di aver fornito informazioni veritiere. Secondo la sua difesa, il problema sarebbe nato da un errore nella compilazione del modulo effettuata presso i centri CAF e patronati. Il suo avvocato, Paolo Serrangeli, ha richiesto la testimonianza in aula della persona responsabile della compilazione dei documenti.

Le accuse a carico della donna

D.I., 59 anni, di origini romene ma cittadina italiana residente a Cesiomaggiore, lavoratrice nel settore delle pulizie, è accusata di aver percepito ingiustamente oltre 5.000 euro. Ora è tenuta a restituire questa somma.

L’accusa è dovuta a una dichiarazione inesatta fornita da lei nell’ottobre 2019, in cui affermava che nessun membro della sua famiglia possedeva o aveva piena disponibilità di veicoli immatricolati nei sei mesi precedenti la richiesta. Tuttavia, è emerso che poco prima, il 5 settembre 2019, aveva acquistato un’autovettura. Inoltre, l’accusa sostiene che abbia omesso di menzionare nel modulo di richiesta il figlio convivente, che lavora come modello all’estero e dispone di un reddito proprio, che avrebbe dovuto essere sommato al suo.

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