È allarme sull’aumento (sostanzioso) delle pensioni d’invalidità viste le ultime comunicazioni arrivate dall’Inps. Sono tante le richieste di aiuto da parte di persone con invalidità preoccupate dalla variazione dell’importo della rata del Reddito di Cittadinanza o della Pensione di Cittadinanza.

La circolare INPS

Attraverso una circolare Inps della scorsa settimana sarebbe stata comunicata la variazione di quanto percepito nonché, nelle situazioni in cui sono superate le soglie previste dalla norma, la decadenza. I pensionati lamentano che il problema sta nel fatto che Inps, secondo anche quanto riportato nella circolare, ha considerato l’aumento delle pensioni d’invalidità al 100%, passate da euro 288 a euro 651 come da sentenza della Corte Costituzionale del 2020, come reddito familiare, e quindi con l’aumento dell’ISEE il risultato è stato quello di vedersi decurtati o addirittura revocati gli importi percepiti. Dunque accade che questa cifra che prima non rientrava nei parametri per calcolare il diritto e l’importo del reddito e della pensione di cittadinanza, ora ci rientra. Il rischio è che possa decadere il sussidio statale.

Arrivano i chiarimenti dell’istituto

L’Inps ha fornito i dovuti chiarimenti sull’applicazione della norma. La determinazione della rata mensile del Reddito di cittadinanza è calcolata in riferimento al reddito della famiglia che viene determinato sulla base di quanto presente in Isee come somma dei redditi e dei trattamenti esenti percepiti da tutti i componenti il nucleo familiare. Gli importi considerati sono quelli relativi a due anni antecedenti a quello di presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). Pertanto, per l’anno 2022, in linea generale, si considerano i redditi e i trattamenti di tutti i componenti del nucleo percepiti nel 2020. Tra i trattamenti assistenziali rilevanti rientrano, ad esempio, gli assegni al nucleo familiare/assegni familiari, gli assegni familiari dei comuni ai nuclei numerosi, l’assegno sociale/pensione sociale e la carta acquisti.

Le indennità

Il reddito familiare però non sempre coincide con quanto è presente in Isee. Se nel 2022 è iniziata la fruizione di una indennità che due anni prima non veniva percepita, occorre tenere conto della situazione corrente sempre ai soli fini della determinazione del reddito ai fini dell’erogazione delle rate di Rdc. Secondo l’Inps, l’operazione che aggiorna i trattamenti è finalizzata alla valutazione della condizione del momento in cui viene calcolata la rata della prestazione.

Le variazioni dell’importo

La regola si applica a tutte le maggiorazioni sociali e l’erogazione del Reddito di cittadinanza non rileva mai in alcun modo quale reddito che influisce sulla determinazione dell’assegno sociale, delle pensioni d’invalidità e delle maggiorazioni sociali. Vista la nuova disciplina, spiega Inps, possono verificarsi variazioni nell’importo della rata rispetto a quanto percepito in precedenza, in particolare nelle situazioni in cui sono superate le soglie previste dalla norma, decadenza dal beneficio, reiezione della domanda presentata in fase di prima istruttoria.

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