Oggi, 5 novembre 2025, potrebbe arrivare la firma definitiva sul rinnovo contratti docenti e personale Ata per il triennio 2022-2024. Si tratta dell’atto conclusivo di una trattativa lunga e complessa che riguarda oltre 1,2 milioni di lavoratori del mondo scolastico italiano.
Il via libera definitivo consentirebbe di chiudere formalmente il ciclo contrattuale in corso e, al tempo stesso, di aprire immediatamente il nuovo tavolo negoziale per il triennio 2025-2027. Una dinamica che rappresenta un caso raro nella pubblica amministrazione: tre rinnovi in appena quattro anni di governo.
Verso la firma: aumenti, arretrati e una tantum
Secondo le ultime indiscrezioni, riportate anche da Orizzonte Scuola, l’incontro di oggi all’Aran (l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni), fissato per le 14:00, potrebbe concludersi con la sottoscrizione del contratto da parte delle principali sigle sindacali. L’accordo prevede aumenti medi per i docenti pari a 150 euro mensili, mentre per il personale Ata l’incremento si attesta intorno ai 110 euro. In media, si parla di un aumento salariale del 6% sulla massa complessiva degli stipendi.
Gli arretrati, calcolati dal 2022, ammontano a circa 1.444 euro lordi per ciascun dipendente, cifra che tiene conto dell’indennità di vacanza contrattuale già erogata. Una parte consistente di questi fondi è già stata versata in anticipo, grazie al Decreto-Legge “Anticipi” n. 145/2023, che ha permesso a molti lavoratori di ricevere oltre il 60% delle somme spettanti in busta paga.
A completare il quadro economico si aggiunge anche una una tantum da 142 euro lordi, finanziata dal decreto legge 127/2025 e resa possibile attraverso risorse interne al comparto Istruzione. Questo contributo straordinario è stato voluto direttamente dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
Aumenti differenziati: premiate le professionalità
Il documento predisposto dall’Aran introduce aumenti parametrati alla professionalità e al ruolo. Per i docenti, l’incremento mensile varia tra 110 e 185 euro lordi, mentre per il personale Ata oscilla tra 85 e 194 euro. I Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (Dsga) riceveranno invece un’indennità di direzione fissata a 2.972 euro annui. Sono inoltre state rideterminate le indennità fisse mensili: per i docenti salgono da 204 a 320 euro, per il personale amministrativo variano tra 88 e 109 euro. Secondo quanto anticipato da Antonio Naddeo, presidente dell’Aran, “gli aumenti stipendiali medi previsti vanno da 82 a 186 euro per il personale amministrativo e da 105 a 177 euro per i docenti”.
Sindacati divisi: nodo Flc Cgil
Se la maggior parte delle organizzazioni sindacali appare favorevole alla firma, resta ancora incerta la posizione della Flc Cgil, guidata da Gianna Fracassi. Il sindacato ha espresso più volte contrarietà all’accordo, ma la mancata firma potrebbe comportare l’esclusione dalle future trattative. Un rischio che pesa, considerando che subito dopo la firma di oggi si aprirà il confronto sul contratto 2025-2027.
Al contrario, UIL, SNALS e Gilda sembrano orientati verso l’adesione, pur mantenendo alcune riserve. Il clima, tuttavia, è descritto come positivo anche dal ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, che ha parlato di “sensazioni buone” in vista dell’intesa.
Prossimi passi: nuovo contratto e risorse già stanziate
Il ministro Valditara ha già predisposto l’atto di indirizzo di comparto per il nuovo contratto 2025-2027, che partirà già nei prossimi mesi. Le risorse necessarie, secondo quanto riportato da Italia Oggi, sono già incluse nella legge di bilancio. Gli aumenti previsti per il nuovo ciclo contrattuale saranno mediamente di 142 euro mensili per i docenti e 104 euro per il personale Ata, con decorrenza dal 1° gennaio 2027.
È inoltre in discussione l’ipotesi di anticipare parte degli aumenti già nei primi mesi del 2026, mentre si lavora alla revisione normativa del contratto.
Il pacchetto economico per il rinnovo 2022-2024 ammonta a circa 3,3 miliardi di euro, di cui:
- 2.962,5 milioni stanziati dalla Legge di Bilancio 2024,
- 102,7 milioni dalla Manovra 2025,
- 240 milioni di una tantum (decreto-legge 127/2025).
Docenti e Ata: aumenti in busta paga entro Natale
Secondo quanto riportato da La Tecnica della Scuola, gli aumenti e gli arretrati dovrebbero arrivare entro Natale, beneficiando anche di una tassazione agevolata. Un intervento che permetterebbe a milioni di lavoratori del settore scolastico di ricevere un beneficio economico tangibile entro fine anno.
Un segnale atteso da tempo
Dopo anni di stagnazione, il rinnovo contratti docenti rappresenta un passo importante per il riconoscimento del valore del lavoro nella scuola italiana. Il settore è stato duramente colpito dalla pandemia, dal blocco salariale e dall’inflazione. Per questo motivo, garantire aumenti strutturali e stabili è diventata una priorità anche politica.
Il rinnovo in via di chiusura è anche un segnale di continuità per il futuro: le trattative per il prossimo contratto sono già pronte a partire, con l’obiettivo di restituire dignità salariale a una delle categorie più strategiche per il Paese.
Lo sapevi che…?
- Il comparto scuola è uno dei più numerosi della pubblica amministrazione, con oltre 1,2 milioni di dipendenti tra docenti e personale amministrativo.
- L’ultimo rinnovo contrattuale della scuola si era chiuso nel 2022, dopo ben 10 anni di blocco.
- Le indennità fisse rappresentano una parte significativa dello stipendio dei docenti, soprattutto per chi è nelle fasce iniziali di carriera.
- La contrattazione anticipata su due cicli (2022-2024 e 2025-2027) è una novità assoluta nel panorama italiano.
- Il contratto scuola è anche uno dei pochi ad avere una voce separata nella legge di bilancio.
FAQ
- Quando arriveranno gli aumenti previsti dal contratto? Gli aumenti dovrebbero essere erogati entro Natale 2025, insieme agli arretrati, con una tassazione agevolata.
- Chi ha diritto all’aumento? Tutto il personale del comparto Istruzione, Università e Ricerca: docenti, Ata, personale amministrativo e Dsga.
- Quanto è l’aumento medio per i docenti? Circa 150 euro lordi al mese per il triennio 2022-2024, che salgono a 142 euro medi per il triennio successivo (2025-2027).
- Cosa succede se un sindacato non firma? Il sindacato che non firma, come potrebbe accadere alla Flc Cgil, resta fuori dalle prossime contrattazioni.
- Ci saranno altri aumenti nei prossimi anni? Sì, è già previsto un nuovo rinnovo contrattuale con ulteriori aumenti, a partire dal 2027, ma con possibili anticipi nel 2026.






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