La Russia dovrebbe prendere in considerazione l’uso di armi nucleari “a bassa intensità”. Lo ha detto, su Telegram, Ramzan Kadyrov, soprannominato il ‘signore della guerra ceceno’. Secondo lo stretto alleato di Vladimir Putin, infatti, Mosca dovrebbe applicare “misure più drastiche”. Prima di oggi nessuna figura di spicco vicino al presidente russo lo aveva esortato a usare le armi nuclari in modo pubblico ed esplicito.

Per Kadyrov, infatti, occorre “utilizzare ogni opportunità e ogni arma per difendere il nostro territorio” che, dopo la cerimonia di annessione di ieri, comprende pure quattro aeree dell’Ucraina: Donetsk, Luhansk, sud di Kherson e Zaporizhzhia.

Kadyrov, in dettaglio, ha affermato: “Secondo me dovrebbero essere prese misure più drastiche, fino alla dichiarazione della legge marziale nelle aree di confine e all’uso di armi nucleari a basso rendimento”. Parole che arrivano dopo che migliaia di soldati russi sono fuggiti da Lyman e i restanti accerchiati dall’esercito ucraino.

Tra l’altro, anche il Ministero della Difesa russo ha annunciato il ritiro delle truppe da Lyman per “la minaccia di un accerchiamento”. “In connessione con la creazione di una minaccia di accerchiamento, le truppe sono state ritirate dall’insediamento di Krasny Lyman su linee più vantaggiose”, ha reso noto il ministero, citato dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti. Inoltre, il portavoce ha ammesso che “nonostante le perdite subite, avendo una superiorità significativa di forze e di mezzi, il nemico continua la sua offensiva”.

Kadyrov ha anche criticato i comandanti russi per avere abbandonato la città strategica nell’Est dell’Ucraina.

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