In Russia un uomo è accusato di avere ucciso un bambino di 18 mesi. Lo ha gettato dal balcone del quinto piano di un palazzo. Lo riporta il Daily Mail.

Aleksey Levchenko, 42 anni, ha confessato di aver lanciato il bambino perché infastidito dal suo pianto. Ora rischia l’ergastolo in caso di condanna per omicidio.

Il bambino è stato trovato morto con la testa avvolta in un sacchetto di plastica poco dopo essere stato lasciato da solo con Levchenko nel suo appartamento, nella città di Kirov.

Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, Levchenko ha invitato due donne a una festa l’11 maggio scorso. Una delle ospiti, una 26enne di nome Ksenia, aveva portato con sé anche il figlio.

Il piccolo stava dormendo nella sua carrozzina quando gli adulti hanno finito l’alcol e le donne sono uscite per comparne altro, lasciando l’uomo a badare al bambino.

Mentre le donne erano via, il bambino si è svegliato e ha cominciato a piangere e a chiamare la madre. Gli investigatori hanno riportato che prima Levchenko ha cercato di zittire il piccolo, avvolgendogli un sacchetto di plastica intorno alla testa.

Il bambino, però, non smetteva di piangere e, quindi, l’uomo lo ha lanciato dalla finestra, facendogli fare un volo di oltre 15 metri.

Il piccolo è stato trovato immobile a terra da un’adolescente scioccato che ha subito avvisato le forze dell’ordine. I paramedici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.

Levchenko è stato arrestato e messo in custodia dopo aver confessato quanto commesso.

Le forze dell’ordine hanno anche aperto un procedimento penale per negligenza nei confronti dei servizi sociali locali che erano a conoscenza dell’abuso di alcol da parte della madre del bambino ma non sono intervenuti per proteggerlo.