Il Senato ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini riguardo alle sue opinioni su Carola Rackete, l’ex comandante della Sea Watch 3, la nave della ONG tedesca coinvolta nel soccorso di 53 migranti nella zona SAR libica il 12 giugno 2019.

Il voto (82 favorevoli, 60 contrari, 5 astenuti) ha così accolto la relazione della Giunta delle immunità, datata 28 febbraio 2023, che considera le parole di Salvini coperte da insindacabilità. La Giunta si è pronunciata in merito agli atti del tribunale di Milano, che ha accusato Salvini di diffamazione aggravata. I voti contrari sono stati espressi da Partito Democratico, MoVimento 5 Stelle e AVS, mentre Italia Viva si è astenuta, con la maggioranza a favore.

Nell’estate del 2019, sui social media del leader della Lega, la comandante della Sea Watch 3 fu appellata come “zecca tedesca“, “complice degli scafisti e trafficanti” e “sbruffoncella“.

Le reazioni dell’oppozione

Non ci sta Alfredo Bazoli, senatore del Partito Democratico: “Le parole espresse su Carola Rackete da Matteo Salvini sono insulti non sono opinioni”.

Inoltre, Riccardo Magi, segretario di Più Europa, ha detto: “La claque dai banchi del governo era qualcosa che non si era mai visto in quest’aula e la replica è la parte che viene meglio alla presidente Meloni perché le consente di fare l’opposizione all’opposizione. Per un momento infatti ho sperato che Giorgia Meloni chiedesse scusa all’aula e ai cittadini per aver chiamato, quanto accaduto a Lampedusa esattamente 4 anni fa, il 29 giugno del 2019, ‘speronamento’ di navi dello Stato italiano da parte di Carola Rackete. È una menzogna quella di Meloni: ero su quella nave, rivendico di esserci salito ed esserci rimasto, e c’è stata una sentenza della Cassazione che ha riconosciuto che Rackete ha agito nel rispetto delle leggi e degli obblighi internazionali”.

Infine, Peppe De Cristofaro, capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra, ha dichiarato: “Grave che il Senato non abbia concesso l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini accusato di aver offeso ripetutamente Carola Rackete. Come AVS abbiamo votato a favore dell’autorizzazione perché riteniamo che quanto detto da Salvini erano insulti e non opinioni. L’insindacabilità è una cosa diversa e quanto avvenuto oggi in Senato rischia di diventare un precedente pericoloso”.