A Roma è allarme scarlattina: l’infezione si sta diffondendo nelle scuole della capitale dove i casi sono saliti del 30% secondo i pediatri, con picchi del 50%. Tra l’altro, negli istituti si sta diffondendo la richiesta di effettuare un tampone di controllo.

L’aumento dei casi di scarlattina, però, si sta registrando, da gennaio 2023, in tutta Italia, soprattutto nei bambini e nei ragazzi con meno di 15 anni. Lo ha segnalato il Ministero della Salute in una recente circolare.

Nella nota si legge: “L‘infezione da streptococco di gruppo A (GAS) causa comunemente forme lievi di malattia come tonsillite, faringite e Scarlattina. Lo streptococco di gruppo A (GAS) è considerato la causa più comune di faringotonsillite batterica nei bambini in età scolare, ma può colpire anche bambini più piccoli”.

E ancora: “In rari casi i batteri GAS possono causare un’infezione grave nota come malattia invasiva da GAS (iGAS)” e “i bambini reduci da infezioni virali come la varicella o l’influenza sono a maggior rischio di sviluppare un’infezione da iGAS”.

Le parole di Corsello

Che ci sia un aumento casi di scarlattina anche tra i bambini della Sicilia lo conferma Giovanni Corsello, professore ordinario di Pediatria all’università di Palermo e direttore del reparto di Pediatria all’ospedale Di Cristina, «rispetto allo stesso periodo dello scorso anno sono raddoppiati e non accennano ancora a diminuire, con un andamento peraltro in linea con quanto registrano i miei nel resto d’Italia».

Ma come spiegare il trend? Il clima, spiega Corsello, «non ha aiutato, perché anche se abbiamo lasciato l’inverno, le temperature si sono mantenute al di sotto delle media stagionale, e questo ha contribuito a sostenere la circolazione del batterio. Inoltre, senza più le misure di prevenzione adottate in pandemia, per lo streptococco è stato gioco facile circolare».

I sintomi da conoscere e quando andare dal medico

Comunque, “i casi segnalati non sono causati da un nuovo ceppo e che la malattia è facilmente curabile con antibiotici”. Tuttavia, è importante il “riconoscimento precoce, la segnalazione e l’inizio tempestivo del trattamento dei casi di GAS” così da evitare “potenziali complicanze” e “ridurre la trasmissione successiva”.

Il Ministero invita i genitori a rivolgersi al medico in caso di sospetta malattia: “Le infezioni iGAS possono presentarsi inizialmente con sintomi aspecifici (febbre, stanchezza generale, perdita di appetito) e i bambini, in particolare, possono avere una rapida progressione verso una forma di malattia grave”.