La ricerca pubblicata sulla rivista Cell

Scienziati cinesi trovano altri coronavirus nei pipistrelli

Ricercatori cinesi hanno comunicato ieri, giovedì 10 giugno, di avere trovato un lotto di nuovi coronavirus nei pipistrelli, compreso uno che potrebbe essere il secondo più vicino, geneticamente, a quello che porta al Covid-19.

Ls scoperta, come riportato su CTVNews.ca, è avvenuta in un’unica e piccola regione della provincia dello Yunnan, nel sud – ovest della Cina, e mostra quanti coronavirus ci siano nei pipistrelli e quanti abbiano il potenziale per diffondersi alle persone.

Weifeng Shi dell’Università dello Shandong e i colleghi hanno raccolto i campioni da piccoli pipistrelli che vivono nelle foreste tra maggio 2019 e novembre 2020. Hanno testato urine e feci e hanno prelevato tamponi dalla bocca dei pipistrelli.

Leggi anche

Dal Vietnam altra variante del coronavirus, “è molto pericolosa”

«In totale, abbiamo assemblato 24 nuovi genomi di coronavirus di diverse specie di pipistrelli, compresi quattro SARS-CoV-2 come i coronavirus», hanno scritto i ricercatori in un rapporto pubblicato sulla rivista Cell.

Un coronavirus scoperto è molto simile, geneticamente, al SARS-CoV-2 che sta causando l’attuale pandemia: un campione virale chiamato RpYN06 e prelevato da una specie di pipistrello a ferro di cavallo chiamato Rhinolophus pusillus.

Leggi anche

“Il coronavirus non è scomparso”, Crisanti lo ricorda

Sarebbe il ceppo più vicino al SARS-CoV-2 tranne che per le differenze genetiche sulla proteina spike, la struttura simile a una manopola che il virus usa quando si attacca alle cellule.

«Insieme al virus correlato alla SARS-CoV-2, raccolto dalla Thailandia nel giugno 2020, questi risultati dimostrano chiaramente che i virus strettamente correlati al SARS-CoV-2 continuano a circolare nelle popolazioni dei pipistrelli e in alcune regioni potrebbero verificarsi con una frequenza relativamente elevata», hanno scritto i ricercatori.

Gli scienziati stanno cercando di scoprire da dove provenga SARS-CoV-2. Sebbene un pipistrello sia una probabile fonte, è possibile che il virus abbia infettato un animale intermediario. Il virus della SARS, che ha causato un’epidemia nel 2002-2004, è stato rintracciato in un animale chiamato civetta africana o zibetto africano.

I ricercatori hanno scritto: «I pipistrelli sono serbatoi noti per una varietà di virus che causano gravi malattie negli esseri umani e sono stati associati alle infezioni determinate dai virus Hendra, Marburg ed Ebola e, in particolare, dai coronavirus. A parte i pipistrelli e gli esseri umani, i coronavirus possono infettare una vasta gamma di animali domestici e selvatici, tra cui maiali, bovini, topi, gatti, cani, polli, cervi e ricci».

Leggi l'articolo completo