Il velo come simbolo di libertà? Sta facendo discutere la scelta dell’Unione Europea per pubblicizzare l’Anno europeo dei giovani 2022. Ora arriva un coro di polemiche per questa scelta, tra cui quella di Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega, coordinatrice Id in commissione per le libertà civili.

Cosa è accaduto

“L’iniziativa punterà i riflettori – si legge nel testo a corredo di queste foto dell’Ue – sull’importanza della gioventù europea nella costruzione di un futuro migliore: più verde, più inclusivo e più digitale”. Una delle fotografie, però, ritraeva una giovane ragazza la cui testa era avvolta dallo hjiab islamico.Una volta scatenata la polemica, la foto è magicamente scomparsa dal sito istituzionale.

“L’Europa va indietro”

“L’hijab come simbolo europeo di libertà? No grazie”, lo dice Annalisa Tardino sullo “scivolone” dell’Ue”. “Anziché andare avanti, l’Europa va indietro, cancellando con un’immagine di una campagna promozionale decenni di battaglie per la libertà e la parità dei diritti delle donne. Era già successo con la Conferenza sul Futuro dell’Europa, come prontamente denunciato dalla Lega. L’Ue persevera nei suoi errori, nel silenzio assordante della sinistra e delle femministe. Tentare di rappresentare il velo come un arricchimento culturale significa nascondere la violenza sociale, psicologica e fisica che le donne subiscono nella cultura maschilista musulmana. L’esempio di donna che l’Europa deve dare e promuovere in una campagna rivolta ai giovani, è quella delle tante donne libere, nei costumi e nella cultura, che ogni giorno si impegnano per realizzarsi nella vita familiare e pubblica e per difendere i diritti conquistati”.

La protesta iniziata dalla Meloni

A lanciare la protesta è stata la leader di Fratelli d’Italia sulla sua pagina Facebook. “Per la campagna social dell’Anno europeo dei giovani 2022 – scrive la Meloni -, l’Ue affida a una donna con hijab il compito di stimolare il dibattito sui valori europei. Ma il velo islamico non rappresenta in alcun modo un valore europeo”. La leader di Fratelli d’Italia poi ricorda che in Europa “le donne si sono liberate, dopo secoli di battaglie, da simboli di sottomissione come questi”. E sottolinea che al momento non si sente alcuna esigenza “di rinunciare alle nostre conquiste in nome del politicamente corretto caro alla sinistra”. E poi chiude il suo post chiamando in causa le femministe europee “Non hanno nulla da dire?”