Le Regioni stanno preparando una bozza di una proposta da presentare al Governo Draghi su come gestire l’eventualità di contagi di Covid-19 nelle classi.

Si è appreso che le Regioni raccomandano all’Esecutivo di prevedere una settimana di DAD (Didattica A Distanza, n.d.r.), la quarantena per tutti gli alunni della classe e il tampone (necessario solo per i non vaccinati se quelli con copertura vaccinale non manifestano sintomi) con quattro o più contagiati in classe alle elementari e in prima media.

Sotto questa soglia, invece, si consiglia l’autosorveglianza per tutti e la raccomandazione di indossare la mascherina FFP2, così come lo restare a casa.

Le Regioni, infine, raccomandando di prevedere questa misura in vista di una copertura vaccinale alta (70%) con contatti a basso rischio e di tenere conto dell’andamento epidemiologico e in particolare della variante omicron del coronavirus.

In attesa di quanto sarà deciso, c’è chi, come Davide Faraone, presidente dei senatori di Italia Viva, pensa che “invece di tornare a chiedere DAD a Scuola e smart working nei luoghi di lavoro, invece di tornare a chiudere il Paese, spingiamo sui vaccini con tutti gli strumenti possibili”.

“Se non riapre la Scuola dopo la pausa natalizia, rischia di non riaprire più fino alla fine dell’anno, i nostri ragazzi hanno già pagato abbastanza. Alla strada indicata da chi dice torniamo a chiudere il Paese preferisco la via dei vaccini obbligatori”, ha sottolineato il politico siciliano.

Sulla stessa scia Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania che, intervistato da La Stampa, ha detto che “si è perso del tempo prezioso senza prendere decisioni nette, seguendo la linea delle mezze misure. Componenti interne al governo impediscono scelte nette, efficaci e in tempo utile”.

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