Per Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore della Sanità (ISS), intervistato da La Repubblica, una seconda ondata di epidemia di coronavirus «non è scontata e non si può escludere ma non si possono fare paragoni con quanto abbiamo vissuto, comunque non avrà lo stesso impatto della prima».

Brusaferro ha anche detto che «dobbiamo poi distinguere la possibile aumentata circolazione del virus dagli effetti che questa può provocare: gli scenari futuri saranno determinati da come monitoriamo, dall’evoluzione delle conoscenza scientifica e degli strumenti di prevenzione, di diagnosi e terapeutici, dalle strutture e risorse sanitarie in campo e da come ci comportiamo».

Per il presidente dell’ISS «oggi si usano le mascherine quando necessario, si rispettano le distanze, i comportamenti corretti sono entrati nella normalità e questi sono segnali che possono farci guardare con fiducia al futuro. Altri elementi molto positivi sono il livello di attenzione globale al problema, le misure adottate a livello nazionale e gli imponenti sforzi nella ricerca scientifica, ad esempio per la messa a punto dei vaccini».

L’esperto ha anche affermato: «il monitoraggio funziona e dimostra che l’infezione è sotto controllo. Possiamo dire che i dati raccolti su base settimanale insieme alle Regioni stanno evidenziando una capacità di controllo dell’infezione da parte dell’Italia. Questo è un segnale positivo. Per le aperture del 18 maggio dovremo aspettare ancora qualche giorno per valutare meglio. È importante che il servizio sanitario e l’intero Paese adesso non abbassino l’attenzione. Anche in vista dei passi successivi: il recupero di nuove attività, altre aperture sempre accompagnate da un attento monitoraggio capace di intercettare precocemente segnali di circolazione del virus».

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