Quarantasei persone sono state trovate morte all’interno del rimorchio di un camion abbandonato alla periferia di San Antonio, al confine tra il Texas (USA) e il Messico. Sedici i feriti, portati in ospedale.

Charles Hood, capo dei vigili dl fuoco di San Antonio, ha riportato che “abbiamo accolto circa 46 corpi finora”, aggiungendo che 16 feriti (12 adulti e 4 bambini) sono stati soccorsi ed erano “coscienti” durante il trasporto in ospedale.

Ron Nirenberg, sindaco di San Antonio, ha spiegato che si trattano di migranti (di cui non è stata diffusa la nazionalità) che avevano attraversato il confine stipati nel camion: “È una tragedia. Ci sono 46 persone che avevano una famiglia e cercavano una vita migliore”.

La terribile scoperta è stata effettuatadagli agenti della Homeland Security Investigation, agenzia specializzata nei casi di traffico di esseri umani. In corso le indagini e ci sono tre persone sotto custodia. Non si sa, però, se tra queste ci sia anche l’autista del camion, fuggito poco prima del ritrovamento.

Si è appreso che la scoperta è avvenuta perché una persona che si trovava sul posto è stata allertata da un urlo di richiesta di aiuto poco prima delle 18 ora locale di ieri, lunedì 27 giugno, come riferito dal capo della polizia, William McManus.

Da chiarire le cause della morte. S’ipotizza, però, che i decessi siano dovuti alle temperature molto alte di questi giorni.

La vicenda ha naturalmente suscitato anche reazioni politiche. Il governatore del Texas Greg Abbott ha attaccato su Twitter il presidente degli USA: ” “Queste morti sono di Biden. Sono il risultato delle sue politiche mortali di una frontiera aperta”.