Da ieri, mercoledì 20 marzo, i fumatori italiani si trovano ad affrontare una nuova ondata di aumenti sul prezzo delle sigarette. Questo rincaro segue le modifiche apportate alle accise dalla manovra finanziaria per il 2024, destinata a incidere su vari marchi di sigarette che erano rimasti inalterati nel precedente aggiustamento del 2 febbraio.
I dettagli
A febbraio, l’importo fisso per unità di prodotto era salito da 20,20 a 29,30 euro per 1.000 sigarette, traducendosi in un incremento di circa 10-12 centesimi per pacchetto. L’aumento odierno, invece, coinvolge anche marchi molto diffusi come le Camel, che vedono un rincaro di 20 centesimi per pacchetto. Per i fumatori abituali, questo si traduce in una maggiore spesa annuale significativa.
Infatti, chi fuma regolarmente un pacchetto al giorno dovrà calcolare una spesa aggiuntiva di 6 euro mensili, che equivalgono a 72 euro in più all’anno.
La lista
QuiFinanza ha pubblicato la lista delle marche che hanno subito un rincaro
American Spirit Original Orange 6,50 euro al pacchetto;
American Spirit Original Yellow 6,50 euro al pacchetto;
Benzon & Hedges Gold 6,40 euro al pacchetto;
Camel Activate 5,70 euro al pacchetto;
Camel Blu 100’s 5,70 euro al pacchetto;
Camel Blue (cartoccio) 5,40 euro al pacchetto;
Camel Blue 5,70 euro al pacchetto;
Camel Compact 5,50 euro al pacchetto
Camel Essential Blue 5,50 euro al pacchetto;
Camel Orange 5,70 euro al pacchetto;
Camel Silver 5,70 euro al pacchetto;
Camel White 5.70 euro al pacchetto;
Camel Yellow (astuccio) 5,70 euro al pacchetto;
Camel Yellow (cartoccio) 5,40 euro al pacchetto;
Camel Yellow 100’s 5,70 euro al pacchetto;
Corset Marine 5,30 euro al pacchetto;
Corset Mauve 5,30 euro al pacchetto;
Corset Pink 5,30 euro al pacchetto;
Corset White 5,30 euro al pacchetto;
Glamour Blue 6,00 euro al pacchetto;
Glamour Pinks 6,00 euro al pacchetto;
Pueblo Blue 5,70 euro al pacchetto;
Pueblo Classic 5,70 euro al pacchetto;
Pueblo GT 5,70 euro al pacchetto;
Pueblo Orange 5,70 euro al pacchetto;
The King Blue 100’S 5,00 euro al pacchetto;
The King Blue 4,90 euro al pacchetto;
The King Red 100’S 5,00 euro al pacchetto;
The King Red 4,90 euro al pacchetto;
The King Silver 100’S 5,00 euro al pacchetto;
The King Silver 4,90 euro al pacchetto;
The King SSL Blue 5,00 euro al pacchetto
The King SSL White 5,00 euro al pacchetto;
The King Storm 100’S 5,00 euro al pacchetto;
Winston Blue 100s 5,30 euro al pacchetto;
Winston Blue 5,30 euro al pacchetto;
Winston Blue Super Line 5,30 euro al pacchetto;
Winston Expand 5,30 euro al pacchetto;
Winston Red 100s 5,30 euro al pacchetto;
Winston Red 5,30 euro al pacchetto;
Winston Silver 100S 5,30 euro al pacchetto;
Winston Silver 5,30 euro al pacchetto;
Winston Silver Super Line 5,30 euro al pacchetto;
Winston White 5,30 euro al pacchetto;
Winston White Super Line 5,30 euro al pacchetto.
La nota del Codacons
Le entrate dello Stato garantite dalle accise sui tabacchi sono passate dai 10,23 miliardi di euro del 2015 ai 15 miliardi di euro stimati per il 2023, con un incremento di 4,77 miliardi di euro (+46,6%). Così il Codacons.
I costanti aumenti delle accise sui prodotti da tabacco introdotti negli ultimi anni e l’ingresso di nuovi dispositivi come quelli da inalazione o a tabacco riscaldato hanno portato ad una crescita delle entrate statali garantiti dalla tassazione sulla sigarette, ha spiegato l’associazione.
“Basti pensare che, tra le marche più diffuse, un pacchetto di Camel blue nel 2015 costava 4,60 euro contro i 5,40 euro odierni, con un aumento del +17,4%; le Philip Morris Red sono passate da 4,50 a 5,30 euro (+17,8%), le Rothmans da 4,20 a 5,00 euro (+19%). Un pacchetto di Dunhill International raggiunge oggi il prezzo di 6,70 euro. In linea generale, siamo favorevoli all’aumento dei prezzi dei prodotti che danneggiano la salute e mettono a rischio la vita umana, ma intervenire solo sui listini delle sigarette sembra sortire effetti solo sui conti dello Stato, e non sulla salute pubblica”, ha dichiarato il presidente Carlo Rienzi.
“Tra il 2015 e il 2022, in base ai dati ufficiali dell’ISS, il numero di fumatori è sceso solo di 1 milione, passando da 11,5 milioni di persone (il 22% della popolazione) a 10,5 milioni (il 20,5% della popolazione). Questo dimostra che, oltre ad intervenire sui prezzi con innegabili vantaggi per le casse statali, serve avviare una battaglia serrata al fumo e alla dipendenza da fumo, con misure davvero efficaci che allontanino i cittadini, soprattutto i giovani, dalle sigarette”, ha concluso Rienzi.
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