Ieri, mercoledì 18 agosto, un tribunale di Singapore ha condannato un uomo britannico a sei settimane di carcere perché ha ripetutamente violato i protocolli anti coronavirus, rifiutandosi di indossare una mascherina in pubblico. Lo scrive la CNN.
Benjamin Glynn, 40 anni, è stato dichiarato colpevole di varie accuse per non avere indossato una mascherina su un treno a maggio, per aver causato disturbo della quiete pubblica e usato parole minacciose nei confronti delle forze dell’ordine.
Glynn è stato anche sottoposto a una valutazione psichiatrica disposta dal giudice a causa della sua condotta. Ha chiesto alla corte di far cadere quelle che ha definito «accuse illegali» e la restituzione del suo passaporto così da potere tornare in Gran Bretagna e ricongiungersi con la sua famiglia.
Non è la prima volta che a Singapore ci siano punizioni severe contro chi infrange le normative anti Covid-19. Ad alcuni stranieri, ad esempio, è stato anche revocato il permesso di lavoro per la violazione delle regole.
La città-stato ha tenuto sotto controllo i focolai di coronavirus, in parte grazie alla rigorosa applicazione delle misure.
Nel febbraio scorso un tribunale di Singapore ha condannato un britannico a due settimane di carcere dopo essere uscito di soppiatto dalla sua camera d’albergo per incontrare la sua fidanzata mentre era in quarantena.
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