È salito a 42 il bilancio delle vittime del naufragio avvenuto sulle coste calabresi di Curto, nel Crotonese. Tra i morti anche diversi bambini. Tratti i salvo 57 migranti, mentre 80 sono i dispersi. Uno scafista, inoltre, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza. Si teme che le vittime possano essere almeno 100.

Si è appreso che è stata una telefonata giunta verso le 4 al reparto operativo aeronavale della Guardia di finanzia di Vibo Valentia a fare scattare l’allarme per la tragedia. Nella telefonata non sono state fornite notizie dell’incidente a causa di un inglese poco comprensibile di chi ha chiamato. Gli operatori della centrale operativa, però, hanno intuito che potesse essere successo qualcosa e hanno allertato le forze dell’ordine di Crotone.

Le reazioni

Palazzo Chigi, in una nota, ha diffuso una dichiarazione di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio: “Il Governo è impegnato a impedire le partenze, e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza. Si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di una immigrazione senza regole”.

In una nota, Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, ha affermato: “Una tragedia! Ormai gli scafisti mettono in mare ‘barchini’ sempre meno sicuri e malandati incassando, sulla pelle di queste persone, milioni di dollari reinvestiti in armi e droga. Fermare i trafficanti di esseri umani è un dovere morale di tutti, soprattutto per salvare vite innocenti. Una preghiera per questi poveri morti”.

Giuseppe Conte, leader del MoVimento 5 Stelle, in un post su Facebook, ha scritto: “Decine di morti, anche bambini. Vite ingiustamente spezzate, il Mediterraneo che si macchia ancora di sangue. Ora serve mettere da parte gli slogan e far sì che l’Europa sia davvero presente, solidale e compatta nel gestire e controllare i flussi migratori. Lo dobbiamo a noi stessi, ai nostri valori, alla speranza che era negli occhi di chi oggi ha trovato la morte”.

Carlo Calenda, leader di Azione: “Le persone che sono in mare vanno salvate a tutti i costi, senza penalizzare chi aiuta a farlo. Le rotte di immigrazione illegale vanno però chiuse, altrimenti continueremo ad assistere a questa strage quotidiana”.

Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna e candidato alla guida del Partito Democratico: “Cara presidente Meloni, nessuna polemica mentre ci sono morti e dispersi in mare. Ma visto che lei entra nel merito, ribadisco quel che penso: fermare gli scafisti è una priorità, come priorità assoluta deve essere salvare le vite in mare. La guerra alle ONG scatenata dal Governo non solo è priva di senso, ma è anche una contraddizione in termini rispetto a questi principi, che dovrebbero vedere unita la politica. Così come fermare le partenze: è necessario e possibile nella misura in cui si aprono canali umanitari sicuri (quelli sì radicalmente alternativi alle rotte degli scafisti) e si verifica con rigore il rispetto dei diritti umani. Altrimenti è propaganda e disumanità, come ci dice il numero degli arrivi e la tragica contabilità dei morti in mare”.

Anche l’altra candidata, Elly Schlein, attacca il Governo Meloni: “Un’altra tragedia pesantissima che coinvolge molti bambini, non è accettabile che il Mediterraneo sia diventato un grande cimitero a cielo aperto: questo fa capire quanto sia disumano e contro ogni diritto fondamentale fare dei decreti che hanno il solo scopo di rendere più difficile salvare le vite in mare. Ci vorrebbe una grade missione europea umanitaria di ricerca e soccorso in mare perché dove non arrivano la guardia costiera e le ONG assistiamo a delle tragedie che sono inaccettabili. Dobbiamo continuare a batterci perché non accadano più”.