Giorgia Meloni, su Facebook, è intervenuta sul tema dei carburanti. In un video, la presidente del Consiglio dei Ministri ha affermato: “Alcuni esponenti dell’opposizione fanno notare che nel programma di Fratelli d’Italia delle precedenti elezioni era presente, tra i punti, una voce sulla sterilizzazione delle entrate dello Stato su energia e carburanti, con un’automatica ‘riduzione di IVA e accise'”.
“Significa – ha spiegato la premier – che se hai maggiori entrare dall’aumento dei prezzi del carburante le utilizzi per abbassare le tasse. Ma noi non avevamo maggiori entrate, ovviamente. Quindi si tratta di un impegno molto diverso dal ‘taglieremo le accise’. Obiettivo che continuiamo a condividere e sul quale lavoreremo, ma impegno che nell’attuale contesto non potevamo prenderci”.
Sul tema è intervenuto anche Lucio Malan, capogruppo di FdI al Senato, ospite di Oggi è un altro giorno su Raiuno: “Fratelli d’Italia rivendica la scelta fatta, perché intervenire sulle accise sarebbe stata una misura con un costo pari a 10/12 miliardi l’anno che avrebbe comportato un taglio di un terzo dei fondi stanziati nella legge di Bilancio. Risorse che sono servite a finanziare misure per le famiglie, le imprese e le categorie in difficoltà. In pratica, avremmo dovuto rinunciare al taglio del cuneo fiscale, all’aumento dell’assegno unico, agli aiuti per le famiglie numerose, oppure all’aumento delle pensioni minime”.
“Peraltro, mai nessun governo finora aveva provveduto ad eliminare le accise e la misura, che poi il governo Meloni ha inteso semplicemente non prorogare, era una sospensione temporanea e come sapevano tutti sarebbe scaduta al 31 dicembre”, ha concluso Malan.
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