C’è stata un’altra fortissima scossa di terremoto in Turchia, alle 11.30 ora italiana, nel distretto di Elbistan, nella provincia di Kahramanmaras, di magnitudo 7.6, a 200 chilometri da Gazientep, l’epicentro del sisma della notte scorsa.

Il bilancio delle vittime è salito a 1.632, come riferito dall’emittente panaraba Al Arabiya. In Siria, al momento, i morti accertati sono 720, mentre in Turchia è di 912 morti e oltre 5mila feriti. Apocalittica, però, la previsione dell’USGS (United States Geological Survey), secondo cui ci sarebbe il 47% di probabilità che le vittime siano tra mille e diecimila, il 20% che siano tra diecimila e 100mila e il 27% che siano tra 100 e mille

I due terremoti, e le tante scosse di assestamento anche di magnitudo 6, ha lasciato un’enorme scia di distruzione in entrambi i Paesi ed è stato avvertito a centinaia di chilometri di distanza, anche in Italia, dove era stato diramato anche un allarme tsunami, poi rientrato. Le case hanno tremato pure a Cipro e in Libano.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato su Twitter che “squadre di ricerca e soccorso sono state immediatamente inviate” nelle aree colpite dal terremoto, il più grande disastro da quello di Erzincan del 1939.

Il governo turco ha diramato l’allarme di livello 4, che richiede assistenza internazionale e anche l’Italia ha risposto all’appello, come già annunciato da Antonio Tajani, ministro degli Esteri, che ha subito chiamato il collega Mevlut Cavusoglu per esprimere la solidarietà di tutto il Paese. Pronto, ad esempio, un team di 40 vigili del fuoco dell’USAR (Urban search and rescue) che parteciperanno alle operazioni di soccorso fra le macerie, con tecnici esperti nella valutazione e nelle analisi dei danni. Allertato, anche un team di 12 esperti TAST (Technical Assistance and Support Team) del Corpo Nazionale per dare supporto nel coordinamento e nella gestione operativa dell’emergenza.

Il sisma ha anche inferto forti danni al patrimonio culturale dei due Paesi. In Turchia il castello di Gaziantep è in parte crollato. Anche la cittadella di Aleppo, in Siria, patrimonio mondiale dell’UNESCO, è stata colpita e un team di specialisti è stato inviato “per ispezionare il sito e valutare i danni”.

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