Ieri, sabat0 17 maggio, poco prima delle 21:00, ora locale, un tragico incidente ha sconvolto New York City. La nave scuola della Marina messicana Cuauhtémoc ha urtato il ponte di Brooklyn, uno dei simboli più riconoscibili della città, causando la morte di due marinai e il ferimento di altre 19 persone, di cui due in condizioni critiche.
L’imbarcazione, un veliero a tre alberi con a bordo 277 cadetti e membri dell’equipaggio, ha subito gravi danni quando i suoi alberi si sono spezzati contro la struttura del ponte, generando scene di caos catturate dai testimoni e diffuse sui social media.
La dinamica dell’incidente
Secondo le prime ricostruzioni, la Cuauhtémoc, un brigantino a palo lungo 90,5 metri e utilizzato per l’addestramento dei cadetti della Marina messicana, ha perso potenza mentre navigava nell’East River. Il sindaco di New York, Eric Adams, ha fornito un bilancio ufficiale su X: «I feriti sono stati 19, di cui 2 in condizioni critiche, mentre altri 2 sono purtroppo morti a causa delle ferite riportate».
La perdita di potenza ha reso la nave ingovernabile, spingendola verso il ponte. I suoi tre alberi, alti fino a 48,9 metri, hanno urtato la struttura del ponte, alta circa 41 metri dal livello dell’acqua, spezzandosi e crollando sul ponte della nave stessa.
Video condivisi su X mostrano la Cuauhtémoc illuminata, in procinto di lasciare New York per dirigersi verso l’Islanda, quando l’impatto ha generato scintille e il crollo degli alberi. Nonostante i danni, la nave ha continuato il suo passaggio sotto il ponte.
Testimonianze drammatiche dal luogo dell’incidente
Numerosi testimoni hanno documentato l’incidente con video e foto, condivisi in tempo reale sui social media. Sydney Neidell e Lily Katz, che stavano osservando il tramonto vicino al ponte, hanno raccontato all’Associated Press: «Abbiamo visto qualcuno penzolare, e non riuscivo a capire cosa fosse, siamo riusciti a zoomare con il nostro telefono e c’era qualcuno appeso all’imbracatura dalla cima per almeno 15 minuti prima che riuscissero a salvarlo».
Le immagini mostrano marinai appesi alle sartie degli alberi danneggiati, mentre il traffico sul ponte, intenso come sempre, si fermava per l’emergenza.
Secondo le autorità, nessun membro dell’equipaggio è caduto in acqua, evitando ulteriori tragedie. Un rimorchiatore è intervenuto rapidamente per stabilizzare la nave, che è stata poi scortata al Brooklyn Navy Yard per le operazioni di emergenza e l’assistenza medica.
La risposta delle autorità e l’impatto sulla città
Il New York City Fire Department (FDNY) ha ricevuto una chiamata alle 20:20, attivando immediatamente un’operazione di soccorso coordinata. Due posti di comando sono stati istituiti, uno a Brooklyn e uno a Manhattan, per gestire l’evacuazione e il trattamento dei feriti. Ventisette persone sono state evacuate dalla nave, con i feriti più gravi trasferiti in ospedali vicini.
Il ponte di Brooklyn, attraversato quotidianamente da oltre 100.000 veicoli e 32.000 pedoni, è stato chiuso al traffico per circa 40 minuti per consentire le prime ispezioni strutturali. Il Dipartimento dei Trasporti di New York ha dichiarato: «Non ci sono segni di danni strutturali al ponte di Brooklyn, sebbene le ispezioni siano ancora in corso». Le autorità hanno confermato che la struttura, completata nel 1883, non sembra aver subito danni significativi.
Il ruolo della Cuauhtémoc
La Cuauhtémoc, spesso paragonata alla nave scuola italiana Amerigo Vespucci, è un simbolo della Marina messicana. Costruita nel 1982 in Spagna, la nave salpa ogni anno da Acapulco per missioni di addestramento e rappresentanza internazionale. Con un equipaggio di 277 persone, prevalentemente cadetti, la nave stava concludendo una tappa a New York prima di dirigersi verso l’Islanda. I suoi alberi, che raggiungono i 48,9 metri di altezza, hanno reso l’imbarcazione vulnerabile all’urto con il ponte di Brooklyn, il cui spazio libero è di circa 39 metri.
La Marina messicana ha rilasciato un comunicato, confermando che 22 persone a bordo sono rimaste ferite, di cui tre in modo grave, e sottolineando che «nessun membro del personale è caduto in acqua, quindi non è stato necessario attivare le operazioni di soccorso». L’ambasciatore messicano negli Stati Uniti, Esteban Moctezuma, e il consolato messicano a New York stanno collaborando con le autorità locali per supportare i feriti e le famiglie delle vittime.
Indagini in corso
Le autorità di New York, in collaborazione con la Marina messicana, hanno avviato un’indagine per determinare le cause dell’incidente. Il capo delle operazioni speciali del NYPD, Wilson Aramboles, ha dichiarato in una conferenza stampa: «Il veliero, lasciato il molo, si sarebbe dovuto dirigere in mare aperto e non verso il ponte». Un problema meccanico è l’ipotesi principale per la perdita di potenza, ma i dettagli restano sotto esame.
La presenza di un rimorchiatore al momento dell’incidente non è stata sufficiente a prevenire la collisione, spingendo gli esperti a chiedersi se siano necessari protocolli più rigorosi per le navi straniere nei porti civili.
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