Dopo aver parlato con i leader del G20, che si sono riuniti a Bali, in Indonesia, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha pubblicato su Telegram una dichiarazione in cui ha elencato le condizioni essenziali per arrivare a un negoziato di pace con la Russia.

Zelensky ha affermato: “Non vale la pena offrire all’Ucraina compromessi senza coscienza, sovranità, territorio e indipendenza. Se la Russia vuole la fine di questa guerra, lo dimostri con i fatti”. L’obiettivo non è permettere “alla Russia di aspettare, ricostruire le sue forze e cominciare una nuova serie di terrore e destabilizzazione globale. Non ci sarà Minsk-3, perché la Russia violerebbe subito dopo l’accordo”, ha aggiunto.

Ecco, quindi, i dieci punti della “formula ucraina per la pace”.

  • Sicurezza nucleare;
  • Sicurezza alimentare;
  • Sicurezza energetica;
  • Liberazione di tutti i prigionieri e deportati;
  • Attuazione della Carta delle Nazioni Unite e ripristino dell’integrità territoriale e dell’ordine mondiale dell’Ucraina;
  • Ritiro delle truppe russe e cessazione delle ostilità;
  • Ripristino della giustizia;
  • Anti-ecocidio;
  • Prevenzione dell’escalation;
  • Stabilire la fine della guerra.

Tale ‘formula’ è stata rilasciata il giorno dopo che il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che spetta all’Ucraina definire i termini necessari per avviare i negoziati per la fine del conflitto. Il ruolo della NATO sarà quello di sostenere Kiev.

Dal canto suo, come riportato da Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, la Russia “non vede ancora un tavolo negoziale” perché Kiev “sia de facto che de jure, non può e non vuole negoziare”. Per di più, proprio oggi, poco dopo che il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha lasciato Bali, la Russia ha lanciato un attacco missilistico su molte città, tra cui la capitale, uccidendo anche una persona. E per molti si è trattata della risposta di Mosca ai punti di Zelensky.

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