E terminato il lavoro dell’ufficio elettorale riunito alla Cassazione per quanto riguarda le elezioni politiche dello scorso 25 settembre. Ora si attende la comunicazione alla Camera e gli uffici circoscrizionali provvederanno alla comunicazione agli eletti.

Sciolti i nodi delle plurielezioni

L’Ufficio elettorale nazionale, riunito in Cassazione, ha concluso le operazioni funzionali alla proclamazione degli eletti alla Camera, riguardo il nodo delle plurielezioni con la quota proporzionale. La segreteria, a quanto si apprende, sta provvedendo a inviare il verbale agli uffici elettorali circoscrizionali che invieranno le comunicazioni agli eletti. Verrà anche data una comunicazione informale alla giunta per le elezioni della Camera, il verbale verrà poi inviato ufficialmente lunedì o martedì.

Caos per le regionali in Sicilia

“E’ già accaduto nel 2018 alle elezioni amministrative, perché non sarebbe dovuto accadere ancora?” E’ la domanda retorica posta dall’avvocato Ezechia Paolo Reale, ex assessore regionale all’Agricoltura, in merito al pasticcio nello spoglio in 43 sezioni nel Siracusano, 42 nel capoluogo ed 1 a Lentini (ed ancora in 2 sezioni di Agrigento e 2 a Villalba, nel Nisseno), in occasione delle elezioni regionali del 25 settembre, al punto da fermare l’intera macchina amministrativa siciliana.

Regione paralizzata

Il presidente della Regione non è stato ancora proclamato, non è stata ancora definita l’attribuzione dei seggi per i parlamentari eletti, insomma tutto è paralizzato. Nelle ore successive all’inizio dello scrutinio, quando i dati tardavano ad arrivare a Palermo, la Prefettura di Siracusa aveva sollevato il problema dell’inesperienza dei presidenti di seggio ed a tal proposito BlogSicilia ha raccolto la testimonianza di un rappresentante di lista sull’incapacità di un presidente di contare le preferenze, sia delle liste sia dei singoli candidati.

Rischio di voto falsato

Il Tribunale di Siracusa sta compiendo le verifiche sulle 43 sezioni ma non sulle schede elettorali, per cui sarebbe necessario un provvedimento del Tar, quanto sui verbali redatti dagli stessi presidenti di seggio che sono andati nel pallone durante le operazioni di scrutinio. Vuol dire che il conteggio rischia di basarsi su una documentazione compilata erroneamente.

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