Dopo le polemiche conseguite a quanto affermato ieri, domenica 31 maggio, a Mezz’ora in più su Raitre, Alberto Zangrillo, direttore delle Unità di anestesia e rianimazione generale e cardio-toraco-vascolare dell’ospedale San Raffaele di Milano, è tornato sull’argomento, contattato da Adnkronos Salute.
«È veramente strano constatare che la verità porti alla contrapposizione tra scienziati. Questo non è bello per chi ci ascolta. Ho dichiarato, e lo ripeto, che ‘il virus è clinicamente inesistente‘. Non ho mai affermato che il virus è mutato, e soprattuto ho visto con i miei occhi le drammatiche conseguenze dell’epidemia nella sua fase acuta», ha detto Zangrillo.
L’esperto ha poi affermato: «La mia dichiarazione nasce dall’osservazione clinica, dal confronto con la direzione scientifica e la componente clinica multidisciplinare della mia università di appartenenza. Detto ciò, appoggio tutte le raccomandazioni di buonsenso che, se eseguite, risulteranno decisive per liberarci per sempre da questo incubo».
Zangrillo hai poi sottolineato a Uno, nessuno 100Milan su Radio24: «Una cosa che trovo fastidiosa di questo Paese è che i clinici siano da una parte e gli scienziati dall’altra. Noi dobbiamo intenderci sulla qualifica di scienziato, perché se andiamo a vedere i parametri io sono molto più scienziato di tanti autoproclamatosi scienziati, anche facenti parte del Comitato tecnico scientifico».
E ancora: «In Italia e nel mondo per essere scienziati bisogna produrre scientificamente e la produzione scientifica ha dei parametri molto precisi: basta andare nei motori di ricerca e nelle librerie internazionali e vedere quello che ha prodotto scientificamente Zangrillo. E alla fine se vogliamo facciamo la classifica».
L’esperto ha poi detto: «Sono rinfrancato dalla forza della verità perché quello che ho detto non è che il virus è scomparso, come maliziosamente qualche testata ha messo nei titoli. Io sono certo che il virus sia ancora tra di noi, però ci sono tanti virus tra di noi. Io ho detto testualmente ‘il virus è clinicamente inesistente, scomparso’. Se uno omette il clinicamente per farmi del male, fa del male a se stesso».
Infine, Zangrillo ha affermato: «Io non invito i ragazzi a festeggiare nelle piazze senza mascherine abbracciandosi o baciandosi. Io invito alla prudenza e a osservare le norme di buonsenso che ci porteranno nel giro di un mese a dimenticarci del dramma che abbiamo vissuto. Quando dico queste cose, le dico con un retropensiero molto doloroso a tutte le persone che non ce l’hanno fatta e ai loro congiunti».
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