Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio della 13enne Yara Gambirasio avvenuto nel 2010 a Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, ha affermato: «Sono teso ma fiducioso che possano essere ammesse nuove analisi sui reperti di dna rimasti».
Le parole sono state riferite dall’avvocato Claudio Salvagni, intervistato da Cusano Italia TV: «Ho trovato un Bossetti molto in tensione per questi ultimi sviluppi ma anche fiducioso, spera che questo esame possa essere effettuato. Rivelo inoltre che mi chiamò il giorno prima dell’ultima udienza in questo mese di maggio, per incoraggiare noi della difesa a non lasciare nulla di intentato. Perché Massimo Bossetti ha sempre chiesto, fin dai vari processi, l’unica cosa che avrebbe potuto dimostrare veramente la sua colpevolezza o innocenza: la perizia sul DNA».
«Questo perché – ha proseguito l’avvocato Salvagni – abbiamo sempre sostenuto e continuiamo a sostenere che quel DNA lì era sbagliato, che il DNA di ‘Ignoto 1’ non è riferibile a Massimo Giuseppe Bossetti e l’unico modo per dimostrarlo, era effettuare quella perizia sempre chiesta e sempre negata. Dopo oltre 10 anni la tecnologia per le analisi del Dna è decisamente migliorata, quindi pensiamo sia giusto poter fare nuovi esami».
«Adesso comunque dobbiamo solo attendere e capire quando e dove verranno fatti nuovi esami sui reperti rimasti. Una volta avuto l’esito delle analisi – ha concluso l’avvocato Salvagni – provvederemo a chiedere la revisione del processo perché essendo assolutamente convinti dell’innocenza di Bossetti, siamo convinti che dalle nuove analisi sui reperti avremo gli elementi utili per arrivare alla revisione del processo. Purtroppo dovremo ancora attendere qualche mese prima che venga fissata la nuova udienza».
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