Alberto Zangrillo, primario del San Raffaele di Milano, intervistato dal Corriere della Sera ha affermato: «Trovo inutili e dannosi i bollettini quotidiani con i dati sui contagi. Rincorrendo i numeri e le fantasie di pseudo-scienziati perdiamo di vista le basi fondamentali dell’umanità».

Il 63enne ha sottolineato che detesta «la campagna del terrore, per un motivo semplice: sono convinto che distolga l’attenzione e le forze dai veri problemi. È arrivato il momento, oggi più che mai, di occuparsi degli altri malati: gli oncologici, i cardiopatici, chi ha malattie neurologiche e patologie croniche. Sono malati dimenticati, con situazioni che si stanno riacutizzando e che rischiano di aggravarsi in modo irrimediabile».

Zangrillo ha, quindi, proposto «una cabina di regia governativa che, nel rispetto dell’autonomia delle Regioni, fissi obiettivi e metta risorse per tornare a seguire chi sta davvero male. In agenda, poi, bisogna tornare a mettere il tema della prevenzione che nel breve periodo porta a spendere, ma che sul lungo fa risparmiare il servizio sanitario e dà qualità di vita».

Per Zangrillo, quindi, bisogna spostare l’interesse dai malati Covid agli altri: «Io ne sono fermamente convinto. È come se fossimo su una nave la cui rotta piano piano va modificata. Il rischio altrimenti è di finire nelle secche per inseguire solo i malati Covid. Il ritorno alla realtà a settembre proporrà ben altro, ossia il riacutizzarsi delle patologie croniche. Mentre oggi tutti sono concentrati sulla saturazione dei posti letto in Sardegna e Sicilia: è evidente che lì la situazione è così perché ai problemi degli abitanti si sommano quelli dei turisti. Ma da fine agosto tutto tornerà nella normalità».

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