• In molti pensano che la seconda ondata di coronavirus sia già in atto.
  • Ma dove ha avuto origine il coronavirus? C’entra davvero il pipistrello?
  • E vi ricordate dell’ormai famosa zuppa di pipistrelli?

Seppur in Italia non ci sia lo stesso tasso di contagi di Francia, Spagna e Regno Unito (facendo tutti gli scongiuri del caso), in Europa c’è chi parla di seconda ondata di coronavirus in atto.

Comunque sia, il nostro atteggiamento nei confronti del Sars-CoV-2 è differente rispetto a quanto avveniva lo scorso gennaio, quando l’infezione era lontana migliaia di chilometri, probabilmente commettendo l’errore di non pensare che viviamo in un mondo globalizzato dove la Cina, in realtà, è più vicina di quello che percepiamo.

Ora, come raccontato su Gentside.com, prima che si parlasse del laboratorio franco – cinese di Wuhan come origine della pandemia, tutti gli occhi all’inizio del 2020 erano puntati su un unico colpevole: il pipistrello.

In effetti, quando in Cina, il 26 gennaio, furono registrati più di 2mila casi di contaminazione e 56 morti, in Francia ne erano stati identificati appena tre ed erano gli unici in Europa. E allora, come oggi, la domanda era: da dove è spuntato fuori il coronavirus?

L’ipotesi che il virus abbia avuto origine nel pipistrello è stata avanzata per la prima volta dall’Accademia cinese delle scienze, a seguito della pubblicazione di uno studio genetico sul coronavirus. La precisazione di allora dell’Agence Fresse Presse (AFP): «Il nuovo virus è molto simile a un ceppo virale presente nei pipistrelli. L’uccello sarebbe quindi il ‘serbatoio’ del virus ma ciò non significa che lo avrebbe direttamente trasmessa all’uomo». E, come rimarcato su Business Insider, molti scienziati credevano che il virus «passasse dai pipistrelli ai serpenti e poi agli esseri umani».

In questo contesto, come non ricordare la diffusione di un video in cui una ragazza mangia una zuppa di pipistrelli in Cina. Quelle immagini non tanto trasmisero disgusto quanto una sorta di conferma dei ‘motivi’ della diffusione del coronavirus nell’essere umano e, poi, tra gli esseri umani. Tra l’altro, molti ricordarono che nel 2002 l’epidemia di SARS ebbe inizio dai zibetti selvatici.

Però, su Twitter, un residente di Wuhan – la città focolaio dell’epidemia – a proposito della zuppa scrisse: «Non pubblicate notizie false. Noi di Wuhan non abbiamo mai sentito parlare di questa zuppa. Siamo disgustati quanto voi da questo video».

Nessuno studio, comunque, ha dimostrato che quel piatto sia la fonte del coronavirus e oggi sappiamo che se il pipistrello fosse l’animale serbatoio del coronavirus, non potrebbe trasmetterlo all’uomo. Ed è stato un altro animale che probabilmente ha fatto da tramite ed è diventato tristemente famoso per questo: il pangolino.

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