I nomi di Paolo Borsellino e degli agenti di scorta Emanuela Loi, Claudio Traina, Eddie Walter Cosina, Agostino Catalano sono stati scanditi dal palco di via D’Amelio poco prima delle note del silenzio, all’ora della
strage, le 16.58, 24 anni dopo quel 19 luglio 1992. Poi un lungo applauso ha sciolto la tensione, dopo che decine di agende rosse sono state alzate dagli attivisti.
“Paolo è stato ucciso da un mostro che aveva la testa dello stato e il corpo della mafia – ha ribadito il fratello salvatore che guida il movimento Agende rosse -, oggi mi sembra di perdere ogni giorno un pezzo della mia fiducia di avere uno straccio di verità, ma finché sono in vita non mi rassegnerò. Li hanno uccisi, ma uccidendoli li hanno resi invincibili”.
“Ventiquattro anni dopo la strage restano intatti il valore della sua lezione di vita e la gratitudine che il Paese gli deve – dice la presidente della Camera Laura Boldrini in un messaggio inviato alla commemorazione -. Di Paolo Borsellino ricordiamo la professionalità e il rigore del magistrato, ma anche l’insopprimibile fiducia nella capacità di riscatto civile e morale della Sicilia e dell’Italia. Ma perchè il ricordo sia efficace e credibile, ad accompagnarlo deve esserci
l’impegno costante delle Istituzioni, della società civile e dei singoli cittadini nel contrastare la criminalità organizzata”.
La Boldrini si è poi spinta fino a rispondere, indirettamente, alle polemiche di questi giorni sui tagli alle forze dell’ordine che combattono la mafia “Il Parlamento, nella legislatura in corso, si è mosso: è stato rafforzato il quadro legislativo in tema di lotta alla criminalità organizzata, tra l’altro mediante l’inasprimento delle pene per l’associazione a delinquere di tipo mafioso, la riforma del voto di scambio elettorale politico-mafioso, la nuova disciplina della gestione dei patrimoni illeciti sottratti alla criminalità. Sono state, più in generale, adottate misure per la prevenzione e il contrasto della corruzione. Infine, lo scorso 5 luglio il Parlamento ha approvato la legge che introduce il reato di depistaggio, un altro importante strumento che potrebbe contribuire a chiarire aspetti tuttora oscuri di molte dolorose vicende sulle quali lo Stato ha il dovere di continuare a ricercare la verità”.
In serata una fiaccolata ha chiuso le manifestazioni (GUARDA IL VIDEO)
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