Un canto contro tutte le pestilenze: si è tenuta questa mattina, presso il Salone Filangieri del Palazzo Arcivescovile di Palermo, la presentazione del 398° Festino di Santa Rosalia. Nove le tappe della tradizionale processione che si snoderà all’interno del Cassaro. Partenza da Palazzo Reale, con conclusione all’interno dell’area di Porta Felice, dove il carro sosterà nei giorni successivi agli eventi del 14-15 luglio. Particolare attenzione al tema pandemico, con tutti gli attori della macchina organizzativa ed istituzionale che hanno invitato i palermitani ad un atteggiamento prudenziale e preventivo.

La nove tappe della processione e i primi dettagli sul carro

A presentare l’evento è stato il coordinatore del Comitato artistico Maurizio Carta. “Questa edizione del Festino sarà un canto contro tutte le pestilenze. Ci saranno nove orchestre e una preghiera che, suonando, permetterà ai gruppi canori e sonori di sintonizzarsi fra di loro. Il Festino è la città che si fa teatro e i gesti che si fanno teatralità. Questo è lo spirito originale dell’evento”.

Con riguardo alla tradizionale processione, come già riportato sopra, saranno nove le tappe previste. Partenza da Palazzo Reale dove, fin dalla mattina, si esibiranno attori ed attrice che richiamerrano così la città per l’evento. Passaggio successivo al Palazzo Arcivescovile, dove l’arcivescovo Lorefice benedirà il carro. Dopodiche, il carro passerà dalla Cattedrale e dai Quattro Canti, dove il sindaco Roberto Lagalla salirà. La marcia per il Cassaro attraverserà poi l’incrocio con via Roma, per poi raggiungerà le Mura delle Cattive ed infine accasarsi a Porta Felice, dando così il via ai tradizionali giochi d’artificio.

Grande la curiosità su quello che sarà il carro di quest’anno. Un’opera fra passato e futuro, descritta dal rappresentante della maestranze Fabrizio Lupo. “Il germe di questo carro nasce dall’inquietudine, come successo nel 2019. Questo carro ha l’immagine di San Benedetto di Moro che indica il santuario. E’ un carro palcoscenico. Racconta la storia di Santa Rosalia. Non ha più le linee borboniche. Siamo tornando indietro, ispirando l’opera ai mosaici. C’è una cosa che lega di tutto ciò. Questo carro presenta ritratte alcune note di uno spartito musicale. Le note stampate sul carro sono tratte da “Peregrina sugnu”, canto scritto da Maiorana per il Festino”.

Lorefice: “Festino nel segno della gioia e della responsabilità”

Alla presentazione dell’evento ha partecipato l’arcivescovo Corrado Lorefice. Il prelato ha espresso la propria felicità per il ritorno in presenza della tradizionale processione fra le strade del centro città, anche se ha avvertito di non abbassare la guardia sull’emergenza pandemica. “Non ci siamo liberati dal covid. La prima parola è gioia, sempre commisurata alla responsabilità. Siamo in un momento di recrudescenza. Noi vogliamo realmente porre il segno della festa, che è nel segno del canto che devi dire la parola liberazione. La figura meravigliosa di Rosalia è legata a questo. Grazie a lei, in un momento drammatico di questa città come fu l’epidemia di peste, lei è stata motivo per i palermitani di un canto, “U Triunfu”. Noi vogliamo dare un segno di speranza alla città, nel quale ognuno di noi poi contribuire a questo canto di liberazione”.

Lagalla: “Raccomando prudenza”

Opinione condivisa dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla, che ha sottolineato però l’importanza di un lento ritorno alla normalità. “La pandemia si è trasformata, diventando endemica. Questo non annulla il rischio potenziale. Certamente prevale il senso della liberazione e della gioia, delle tenebre che possano trasformarsi in luce. Raccomando, sul piano della prudenza, l’uso delle mascherine. La protezione è necessaria per evitare una diffusione che possa assumere numeri pericolosi con rischi per i più fragili e più deboli”.

“Evento a cui ha contribuito ogni istituzione della città”

Un Festino “povero”, ma nel quale ognuno ha fatto la sua parte. Una gara di solidarietà, come sottolineato dal primo cittadino, ispirata un pò all’idea di padre Pino Puglisi. “E’ una esibizione plastica, anche se su un piano più laica, del progetto di padre Pino Puglisi, ovvero se ognuno fa qualcosa. Ogni istituzione di questa città ha deciso con generosità di aiutare il Comune a sostenere questa rinascita del Festino. Evento che si prepara nel 2024 al quattrocentesimo anniversario. Momento che si svolgerà d’intesa fra la Curia e l’Amministrazione Comunale, che organizzerà eventi nel corso di tutto l’anno con il culmine che avverrà nel mese di luglio”.

Samonà: “Non potevamo ignorare appello del sindaco”

Presente all’evento, in rappresentanza del Governo Regionale, anche l’assessore all’Identità Sicilia Alberto Samonà. “Santa Rosalia, oggi come al tempo della peste, accompagna Palermo e i Palermitani verso la rinascita, dopo periodi difficili e con ferite profonde che la Città ha subito e che reca con sé. Il Festino è un‘importantissima testimonianza di fede, legata all’identità profonda e alle tradizioni della nostra comunità e non potevamo ignorare l’appello rivolto dal Sindaco Lagalla a collaborare fattivamente, per non privare la Città della sua festa più importante. La Regione Siciliana, con l’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana ha, in questo modo, voluto dare un segno tangibile di vicinanza all’Amministrazione comunale, che rischiava di non poter celebrare il Festino per carenza di risorse economiche”.

“Tornare all’essenza di una fede robusta e antica, ma al contempo, attuale, vuol dire per noi rendere onore alla Patrona di Palermo e cementare l’unione fra tutti coloro che, oggi come ieri, si affidano alla Santuzza e al suo amore infinito – ha proseguito Samonà -. Siamo certi che grazie a Lei e alla buona volontà di tutti, Palermo potrà rialzare la testa dopo tempi di incertezza e prostrazione e guardare al futuro con maggiore consapevolezza e con la voglia di tornare a respirare bellezza”.

 

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