Quella del “Bastione” di Cefalù è una vicenda in chiaroscuro che sta accompagnando le due sindacature Lapunzina. Nel 2013, con una manifestazione d’interesse, la giunta municipale volle vedere se c’erano soggetti interessati a valorizzare e rendere fruibile una parte dell’edificio del vecchio Bastione, per realizzarvi un museo civico e una biblioteca comunale.

La manifestazione, che rimase affissa in albo pretorio e pubblicizzata presso il sito della Sosvima per poco più di una settimana, vide un solo soggetto interessato. In tempi da vero record si avviò così l’iter per l’assegnazione della struttura ad una Ats, con capofila l’associazione “Fuori Orario”, che riuscì a ottenere un finanziamento per un progetto di rivalutazione del bene dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale.

Mentre l’opposizione gridò allo scandalo, perché nel progetto era coinvolta gente imparentata con chi sedeva in consiglio comunale, gli amministratori della Città invece poterono dichiararsi soddisfatti per aver scritto una pagina di buona amministrazione.

Nel giugno del 2018 il progetto finalmente si concretizzò e il Bastione aprì le sue porte alla cittadinanza con, come è giusto in questi casi, un sontuoso taglio del nastro operato dal primo cittadino.

A quel che sembra, in quella occasione, nessuno si accorse che il bene non veniva gestito, con attività no profit, secondo gli scopi dell’accordo con il Municipio e che invece al suo interno fosse stato creato anche un ristorante pizzeria.

E al Palazzo di Città non se ne accorsero nemmeno quando furono accolte le istanze per la concessione di suolo pubblico, degli spazi antistanti il manufatto del Bastione, per potervi allocare tavoli e sedie per accogliere gli avventori.

Adesso, con tanto di parere legale, l’amministrazione, attraverso i sui uffici, ha deciso di sospendere la concessione ai gestori per i prossimi sessanta giorni.

Dall’ordinanza si apprende però che in questi due anni la Guardia di Finanza ha portato avanti un’indagine su quanto accaduto.

Infatti il 26 febbraio al municipio è giunta una relazione degli uomini delle Fiamme Gialle che riferisce che sia stata intrapresa un’attività mirata alla verifica della fondatezza di un esposto e la conseguente quantificazione di un eventuale danno erariale relativo alla concessione dell’immobile.

Inoltre nella comunicazione si parla anche del fatto che durante le indagini siano emersi fatti di rilevanza penale, posti in essere per l’ottenimento del finanziamento pubblico da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, attraverso il Dipartimento della Gioventù.

Infine dall’indagine sarebbe emerso che è stato accertato un utilizzo difforme della struttura, non essendo state realizzate le attività socio-culturali inserite nel progetto finanziato ed essendo, fra l’altro, stata intrapresa l’attività di ristorante e pizzeria a chiaro scopo di lucro.

Sul sito web BastioneCefalu.Com, che parla dell’iniziativa, si legge: “progetto “CeCK Point – Centro Culturale Kephaloidion” Co-finanziato nell’ambito del Piano Azione Coesione “Giovani no profit” da: Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

Quella del Bastione sarà la storia dell’ultimo baluardo? Con certezza è una vicenda con tante pagine ancora da scriverem che, come nei migliori Thriller, saprà tenere tutti col fiato sospeso fino all’ultimo capoverso.

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