Sapori autentici all’insegna della biodiversità siciliana e dell’agricoltura naturale, in cui cibo e vino si sposano nel nome della qualità e della nostra Terra. Questi gli “ingredienti” presenti nei due appuntamenti che l’11 e il 13 gennaio vedranno protagonista, a Palermo, la chef Bonetta Dell’Oglio nell’ambito di “Not”, la rassegna dei vini franchi in programma ai Cantieri Culturali alla Zisa su iniziativa di Franco Virga, Stefania Milano, Manuela Laiacona e Giovanni Gagliardo.
Il primo dei due giorni sarà come detto venerdì 11 gennaio, a partire dalle 20,30 nel Ristorante di Palazzo Branciforte. Si tratta di una cena a quattro mani preparata da Bonetta dell’Oglio insieme al Patron chef del ristorante Branciforte, Gaetano Billeci, nella splendida cornice del Palazzo di via Bara all’Olivella n 2. Saranno preparati piatti ispirati alla biodiversità e vini naturali di Francesco Guccione e Marco Sferlazzo. Prenotazioni allo 091/321748 o al 366/8096244.
Si proseguirà il 13, ai Cantieri Culturali della Zisa alle ore 17 nello Spazio Franco con “Pane e Vino”. Dell’Oglio ha commentato: “Sono felice – prosegue – di sperimentarmi in cucina con Gaetano Billeci nella bellissima cornice di Palazzo Branciforte per la cena a 4 mani e poi ancora, domenica 13 con Davide Longoni, in una master class che ci richiama alla terra. La master Class aprirà con il video girato con Davide Longoni in occasione del “patto di filiera”, evento che ho promosso per unire sempre più i cerealicoltori ai panificatori in un sistema orizzontale dove ognuno ha lo stesso valore”.
La palermitana è fondatrice, fra l’altro di Donne di Mare, unione creata insieme ad altre dodici donne per difendere le biodiversità proprio del sistema marino, anch’esso danneggiato negli ultimi tempi. Dell’Oglio è da tempo pioniere di una lotto contro l’estinzione delle biodiversità e nel recupero proprio delle stesse autoctone.
“Da almeno una dozzina d’anni lotto per la biodiversità siciliana e italiana e per l’agricoltura naturale, perché capisco che è una delle poche possibilità che oggi abbiamo per tornare a cibi più salutari e per riacquisire un fondamentale rapporto di scambio con la Terra, riscontrando spesso una mancanza di apertura da chi sceglie vie più brevi e più semplici”.
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