“Una grande risposta per Palermo, le mie origine sono siciliane e per me è una doppia soddisfazione”. Così commenta l’artista Angelo Accardi la sua “guerrilla poetica”,presentata a Palermo come a Milano e Venezia una scultura monumentale che rappresenta la parola “FUCK” e che forma idealmente una trilogia inaugurata da Robert Indiana con le sue iconiche “LOVE” e “HOPE”.
L’artista Angelo Accardi
Angelo Accardi è artista contemporaneo, esponente del Pop Surrealism, conosciuto nel mercato internazionale per i suoi “Misplaced”, ambienti come musei, gallerie e scene urbane, invasi da coloratissimi struzzi la cui presenza nelle sue visionarie messe in scena genera una sensazione di straniamento.”Ho voluto costruire – dice l’artista di origini siciliane – un detonatore che in questo momento, in una società incubatrice di negatività, dovrebbe restituire all’uomo la sua centralità. È uno sfogo che l’uomo può utilizzare, proprio come detonatore, per aspirare a una libertà quotidiana”. Così l’artista durante la presentazione a Palermo. “Un grido di dolore, una irruzione d’arte per dire no alla guerra in contemporanea a Milano e Venezia”.
“Liberare una energia collettiva”
“È un’irruzione d’arte pubblica che con una parola apparentemente profana rinsalda un patto di pace nel momento in cui vengono meno il patto di pace e i diritti di tanti”, dice Patrizia Monterosso, direttrice della Fondazione Federico II che ha organizzato l’esposizione dell’opera in collaborazione con l’Assemblea regionale siciliana e il Comune di Palermo. L’installazione mira a liberare, nelle intenzioni di Accardi, una energia collettiva e una straordinaria forza civile. L’operazione artistica persegue anche uno scopo sociale: dall’originale sono stati ricavati tanti “Fuck” in scala ridotta in gommapiuma la cui vendita sosterrà gli interventi di Save the children per i bambini in fuga dall’Ucraina.
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