Una settimana di grande respiro storico, culturale e artistico.
Giunge quasi al termine la rassegna promossa da Antudo in memoria della rivolta del Sette e Mezzo. L’evento è proposto dalla redazione Antudo.info con la collaborazione di: Fondazione Ignazio Buttitta, Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino, Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Centro studi Zabut, TMO- Teatro Mediterraneo Occupato, Simenza- cumpagnia siciliana sementi contadine, Consulta per l’indipendenza del popolo siciliano.
Oggi mercoledì 20 settembre alle ore 17.00 presso l’aula Rostagno di Palazzo delle Aquile la presentazione, in presenza dell’autore, del volume “La repressione postuma. Palermo 1866: una rivolta breve e il suo epilogo giudiziario” di Rino Messina, magistrato a riposo. Domani invece, giovedi 21 a partire dalle 22.00 piazza Bologni si animerà con musiche e danze popolari siciliane che ci porteranno a riscoprire, in un clima di grande festa, le nostre radici e le nostre tradizioni. L’evento è assolutamente gratuito.
In piazza verrà allestita una mostra documentaria sulla rivolta del Sette e Mezzo a cura del Centro Studi Zabut. In “Rosa – La Cantatrice del Sud” (viaggio nella vita e nella musica di Rosa Balistreri.) Debora Troìa canta e cunta Rosa Balistreri, accompagnata da Tobia Vaccaro chitarrista della cantautrice siciliana. I due artisti saranno impegnati in un concerto musicale interamente dedicato alla vita di Rosa Balistreri, attraverso i canti della tradizione popolare siciliana e di quelli composti, suonati e interpretati dalla” cantatrice del sud”. Verranno raccontati la forza, la passione, la tenacia e tutte le innumerevoli doti che caratterizzarono una donna ed una siciliana unica.
La voce di Debora e la chitarra di Enrico ricorderanno, quindi, una donna decisa, determinata a non cedere alle numerose avversità e ai tormenti che la vita le aveva riservato. Ma soprattutto una siciliana, innamorata della sua terra e pronta a lottare per ripulirla dalle ingiustizie che l’affliggono. Gli artisti celebreranno Rosa così come ella era: una donna piena d’amore, una poetessa capace di tramutare il male in bene, fonte di gioia per sé e per gli altri. Piena di sapienza, sapienza antica che era in grado di manifestare generosamente con le meraviglie della sua voce di mille colori, di ampia estensione, ora forte e possente, ora leggera, delicata e tenerissima, Rosa era capace di esprimere ogni sfumatura con spiccata e versatile sensibilità.
Lo spettacolo ripercorrerà, in modo accorato e coinvolgente, le tappe della vita dell’artista iniziando dalla sua gioventù trascorsa tra gli stenti nelle campagne sicule. Si proseguirà con i suoi canti di denuncia e di dolore legati agli anni del matrimonio violento fino alla serenità ritrovata – per poco tempo, purtroppo – a Firenze, in quel cenacolo musicale-letterario (di cui fecero parte Ignazio Buttitta, Renato Guttuso, Dario Fo) che l’avrebbe definitivamente consacrata.
Sara Romano è una cantautrice folk pop. Scrive in italiano, dialetto siciliano, spagnolo e inglese. E’ prodotta e distribuita dalla Maremmano Records. Sara Romano, nata a Palermo nel 1985, ha cominciato la sua attività di cantante e musicista nel 2006 occupandosi di musica popolare, una passione sempre alimentata sin dall’infanzia, e folk del Mediterraneo. Ha continuato il suo percorso esibendosi con frequenza nei palchi dell’isola e dell’Europa con progetti musicali di varia tipologia, dall’irlandese, dal barocco-classico al country folk. Nel 2009 decide di far uscire dal guscio le sue canzoni, creando il progetto DUIN, una band di 5 elementi che ha fruttato premi e soddisfazioni artistiche riconosciute da varie riviste di settore come Balarm, Wiple, What’s Up e KeepOn (Finalisti al concorso MarteLive di Roma, Lennon Festival di Catania e al MEI di Faenza, secondo posto al Collesano World Festival). Nel 2012 parte per gli Stati Uniti dove viene ospitata nel programma radiofonico GreenFestival di Asheville, N. Carolina, e affronta un mini tour solista di tre date tra Atlanta, Georgia, e Asheville stessa, nel quale sperimenta nuovi arrangiamenti acustici per i suoi pezzi e per cover di tradizione italiana e sud-americana cantautoriale. Nel 2013 la cantautrice comincia un progetto solista e a dicembre dello stesso anno lancia il suo primo EP, La parte migliore. Comincia un sodalizio artistico con Luca de Lorenzo e Lucia Lauro che la porterà ad esibirsi in numerosi palchi d’Italia ed Europa con il nome tutt’ora mantenuto di Sara Romano e La parte migliore. Nel novembre del 2014 vince il premio Velvet Music partecipando al Tour Music Fest con il brano “La ballata delle parole complesse”. Il 12 giugno 2016 si esibisce alla mediateca di Pantelleria accompagnando lo scrittore Erri De Luca durante l’incontro con l’autore. Il primo album dal titolo “Ciricò” uscirà a ottobre 2016 sotto la produzione artistica di Marco Corrao con l’etichetta Maremmano Records e distribuzione IRD.
Il gruppo ‘Mediterraneo Incanto’ si occupa di rivalorizzare brani e repertori della musica siciliana antica e del folk Mediterraneo in genere. la Formazione prevede alla chitarra Armando Chiaramonte, voce Patrizia Genova, alle percussioni e chitarre armoniche Peppino Albanese, al mandolino Franco Pitisi poi a seguire gli Aristocrasti , che apriranno il concerto di Angelo Daddelli & I Picciotti con tre loro canzoni. Aristocrasti nasce, nel 2016 a Palermo, dall’intenzione di riportare alla luce il “Grande” cantautorato italiano.
Attraverso un’ accurata selezione di brani tratti dal repertorio di grandi nomi come Dalla, Battisti, De Gregori, De Andrè, Pino Daniele, Paolo Conte, Capossela e molti altri, talvolta contaminandoli con “medley” o “temi” di derivazione jazz-swing, Blues o Reggae, gli Aristocrasti cercano di creare un nuovo miscuglio che si potrebbe forse definire “Musica Atlantica”. La band ripropone la tipica formazione del trio Jazz, ed è composta da Giuseppe Lana (pianoforte/chitarra, voce), Mattia Franchina (contrabbasso). Il primo lavoro discografico “Per la strada”, disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 26 Febbraio 2017, sintetizza le singole esperienze musicali dei tre componenti e riassume l’essenza del cantautorato italiano, la tradizione Jazz e il Folk.
L’orchestrina “Angelo Daddelli & I Picciotti” interpreta brani cantati e strumentali della “tradizione”, e non solo, popolare siciliana. Tradizione musicale ormai millenaria, che evoca sonorità europee e arabe appartenenti a nazioni che si affacciano sullo stesso mare della Sicilia e che sono state parte delle culture di quegli imperi che hanno governato per secoli l’isola, portando spesso in campo artistico innovazione e raffinatezza. L’organico è composto soltanto da strumenti acustici quali chitarre classiche e acustiche, contrabbasso, mandolino, “friscalettu” (chiamato anche zufolo, frischiettu, a seconda della provincia o, in italiano, “flauto dolce di canna siciliano”), tamburelli, cembali (“cianciane”), cajòn (“casciuni”), fisarmonica e marranzano (più comunemente conosciuto come scacciapensieri).
L’obiettivo del gruppo è quello di “attualizzare” e far rivivere nel presente, impiegando gli stessi, o quasi, strumenti acustici da sempre utilizzati, quella musica che è appartenuta e appartiene alla storia della Sicilia e che è stata punto di riferimento per le altre regioni del Sud Italia. A volte anche punto di riferimento delle corti europee, all’interno delle quali i compositori della “musica colta”, come Bach, Corelli o altri grandi nomi, si rifacevano a componimenti siciliani, per la stesura di alcuni brani utilizzati nelle suite.
Altro obiettivo è anche quello di far conoscere e divulgare la nostra tradizione musicale riferita alle “tarantelle” che molti giovani siciliani ignorano, o pensano sia un derivato di altre culture meridionali, come quelle della “pizzica” e della “taranta” pugliesi o della tarantella e della “tamborriata” napoletana (mentre in realtà, per quanto riguarda le “tarantelle”, spesso, è proprio il contrario! Oggi, tutte le “tarantelle” del Sud d’Italia si considerano “sorelle”, derivanti dalla stessa matrice, quella greca, influenzata a secondo del territorio da altre culture. Nell’antica Grecia queste musiche “estrose”, “briose” venivano effettuate durante le “feste dionisiache”. La Sicilia ha avuto le più importanti città della “Magna Grecia”, basti pensare ad Akragas e Siracusa). Quindi, portando questa millenaria arte, oltre che sui palchi o nelle feste private (matrimoni, compleanni, serenate, etc.), spesso durante delle estemporanee autonome, tra la gente, improvvisate all’aria aperta: ‘Dovunque si trovi un pubblico e una buona accoglienza…’
I brani del repertorio toccano temi diversi quali l’amore, il lavoro, la satira, i doppi sensi riferiti al matrimonio e ai rapporti di coppia, la sofferenza, i canti fanciulleschi e tutto ciò che riguarda i sentimenti che può esprimere il genere umano in relazione allo scorrere dell’esistenza. Da sottolineare sono le tarantelle e tutti gli altri brani ‘Friscati’, dove la melodia principale è affidata appunto al ‘friscalettu’, strumento millenario e autoctono della Sicilia, derivante ed evoluzione dello stesso flauto greco che accompagnava i primi componimenti poetico-musicali occidentali.
La serata si concluderà in piazza con la musica e i balli di Palermo Anima Folk PAF. Un’appasionata comunità che esprime la propria voglia di vivere a suon di musica e passi di danza. Regalando un “viaggio musicale” internazionale, abbracciando il folk in un susseguirsi di tradizioni siciliane, irlandesi, polacche, scozzesi, austriache e chi più ne ha più ne metta, il tutto condito alla perfezione dalla calorosa presenza dei suoi partecipanti, espressione vivente del forte animo che la nostra bella città ha sempre da offrire nonostante le innumerevoli difficoltà.
Ingresso libero.
Commenta con Facebook