Una task force della Regione siciliana per definire le procedure per il rientro a scuola a settembre. La data già c’è e sarebbe quella del 14 settembre per l’inizio dell’anno scolastico ma da oggi ad allora bisognerà monitorare la situazione e stabilire le regole per il rientro e, allo stesso tempo, accertarsi che le strutture scolastiche siano in grado di sopportare l’impatto del covid19 sia sul fronte strutturale che sotto il profilo delle dotazioni organiche.

L’impegno è questo e per farlo ,l’assessore regionale alla Formazione e all’istruzione Roberto Lagalla ha insediato, questa mattina, una task force che avrà il compito preciso di scrivere le regole ed effettuare queste verifiche.

L’intenzione è proprio quello di garantire un rientro a scuola in sicurezza per il 14 settembre. per questo la task force prevede una serie di consultazioni su base provinciale visto che la situazione delle scuole non è omogenea in tutta la Regione.

Si comincia dalla verifica del numero di studenti iscritti ad ogni plesso scolastico e si monitora lo stato di salute noto nelle famiglie di riferimento per avere un primo quadro della situazione. Solo dopo si potrò procedere con le scelte da adottare con l’obiettivo di limitare l’uso della mascherina a ingresso e uscita e di evitare anche i doppi turni.

Ma l’analisi della situazione è solo preventiva. prima di qualsiasi scelta, infatti, sarà necessario un altro passaggio. Bisognerà attendere le linee guida ministeriali rispetto alle quali sono possibili modifiche ma da quelle bisognerà comunque partire per trattare.

La Regione mette, comunque, sul piatto 24 milioni di euro per tutti gli interventi necessari alle scuole per la riapertura. Serviranno per le sanificazioni, per l’acquisto di gel e dispositivi di protezione e così via. I fondi si aggiungono ai 50 milioni messi a disposizione dal governo nazionale che potranno servire per reperire nuove aule allo scopo di evitare i doppi turni visto che con ild distanziamento le classi non potranno contenere lo stesso numero di alunni. Ma la task force regionale ha come dead line la data del 12 luglio nella speranza che entro quel giorno siano arrivate le indicazioni romane. Roma, inoltre, dovrà pensare all’incremento delle cattedre perchè se una classe potrà contenere un massimo di 18-20 alunni necessariamente ci sarà un incremento di circa il 40% di insegnanti necessari.

Infine nasce una figura nuova che sarà provvisoria ma che potrebbe diventare definitiva. Si sta pensando al medico scolastico a disposizione di ogni istituto. ma questo è un aspetto ancora solo abbozzato e da chiarire

 

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