Tra pochi giorni è la festa della Repubblica. Per rendere omaggio al nostro Paese, siamo andati alla ricerca del più segreto tra i misteri del Quirinale: cosa piace mangiare al nostro Presidente, Sergio Mattarella. Andare a caccia di questo scoop è una missione impossibile. Il nostro Capo dello Stato non si sbilancia: equo ed equilibrato, non vuole mettere le bandierine su una specifica pietanza, per non scontentare nessuno e per non creare disparità tra le meravigliose realtà culinarie delle nostre regioni.

Ma un piccolo segreto l’abbiamo scoperto. Alla vigilia della sua elezione, quasi sette anni fa, in una sua biografia si scrisse: è un gran divoratore di pastasciutta. Gli piacciono i piatti dai condimenti sinceri, poco olio, i sapori doc del Sud.

Ancora poco. Blindato il presidente nel concedere “info” a sfondo gastronomico. Intervistato dall’agenzia di stampa russa Tass, schivò egregiamente il colpo lanciato dal giornalista: Qual è il suo piatto preferito? Ecco come il Capo dello Stato dribblò la domanda: “Sinceramente anche la cucina francese è molto buona, come tante altre cucine al mondo, ma l’apprezzamento per la cucina italiana in Russia è motivo d’orgoglio per me. Non per non fare preferenze, ma perché è vero, sinceramente apprezzo tutti i piatti delle diverse cucine regionali italiane, purché siano ben preparati. D’altro canto questo è un elemento importante dappertutto. La risorsa italiana come qualità è molto cresciuta, quindi non ho un consiglio specifico ma si affidi a un ristoratore : la tratterà bene.”
Siamo al punto di partenza? Riusciremo a svelare il segreto custodito da Mattarella?

Ebbene sì. Il nostro insider si chiama Daniele Cortellini ed è uno il capo chef dell’Ambasciata italiana a Londra. A luglio del 2015, i suoi fornelli si sono accesi per ristoratore come si deve il nostro presidente. Ed ecco la risposta di Cortellini: “Uno dei palati più semplici per cui abbia cucinato: era felicissimo con un branzino ai carciofi, o un semplice risotto allo zafferano”.

Ed allora tutti pronti con un branzino ai carciofi per questa festa della Repubblica. Da accompagnare rigorosamente con un bianco dell’Etna.

Ingredienti: 1 branzino di circa 2 kg, 200 ml olio d’oliva extra vergine Sicilia Dop, 7 carciofi (Cerda), 1 limone, 1 bicchiere vino bianco secco, 100 ml brodo vegetale o di pesce, 1 rametto rosmarino, 2 spicchi aglio, sale, pepe.
Preparazione. Pulite bene i carciofi togliendo la parte superiore con le spine e le foglie esterne più dure. Tagliate la parte interna a piccoli spicchi, quindi metteteli a bagno in abbondante acqua acidulata con il succo di limone e lasciate riposare. Lavate il pesce sotto un getto di acqua corrente dopo averlo pulito con cura. Tritate finemente gli aghi di rosmarino e uno spicchio di aglio, poi farcite il pesce e cospargetelo anche esternamente con il trito ottenuto. Condite con 2 cucchiai di olio extravergine, pepate e aggiungete la quantità di sale necessaria. Togliete i carciofi dall’acqua acidulata e scolateli. Fate soffriggere in una padella l’olio extravergine di oliva e lo spicchio di aglio rimasto, poi aggiungete i carciofi. Quando si saranno insaporiti, sistemate in una teglia il pesce disponendovi attorno i carciofi. Mettete il branzino con i carciofi soffritti in forno preriscaldato a 200 °C e proseguite la cottura per 25 minuti. Bagnate di tanto in tanto con il vino, poi con qualche cucchiaio di brodo caldo. Quando il branzino sarà cotto, trasferitelo sul piatto da portata e irroratelo con il fondo di cottura e servite.

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