Favorire l’accesso al parco di bimbi e disabili del quartiere oltre che rendere più sicuro l’attraversamento pedonale in un’area densamente trafficata di Palermo. Questo il senso della petizione pubblica lanciata da Giovanni Callea che chiede l’abbattimento del muro che perimetra l’area. Una iniziativa, quella lanciata sulla piattaforma Change.org,  che viene proprio dalla stessa persona che nel 2010 aveva raccolto circa 5mila firme per chiedere la riapertura di quello spazio oggi diventato luogo di aggregazione, svago e gioco per i più piccoli e le loro famiglie.

L’iniziativa che ha suscitato anche delle polemiche con l’associazione che gestisce il parco che non si trova d’accordo su questo punto ha raccolto finora mille adesioni e sarà indirizza alla Presidenza della Regione Siciliana.

Proprio su facebook l’associazione prende le distanze: “Prendiamo le distanze da iniziative strumentali di taluni esponenti politici che in queste ore hanno lanciato una petizione per l’abbattimento del muro di via Uditore – sottolineano -.  Chiariamo che non permetteremo a nessuno di strumentalizzare per fini politici la nostra realtà, il nostro lavoro ed i nostri anni di sacrifici e duro impegno.  Stiamo lavorando e lavoreremo per migliorare il parco ed aprire prima possibile un secondo varco di accesso da via Uditore, che rappresenta un’esigenza comune non solo ai fruitori del parco ma anche agli esercizi commerciali limitrofi. Non è previsto invece alcun abbattimento del muro perimetrale di via Uditore poichè quel muro tutela e protegge un’area che è e resterà a servizio dei pubblici uffici della Regione Siciliana.  Ribadiamo la nostra completa disponibilità a qualunque aiuto e supporto che provenga da cittadini ed Istituzioni, purchè non miri a strumentalizzazioni di tipo politico” concludono.

“Parco Uditore era un deposito dell’Agip nel quale venivano nascosti i carburanti durante la seconda guerra mondiale – scrive Callea nel documento -. Considerato obbiettivo sensibile a protezione dell’area venne costruito un grande muro protetto da rete e filo spinato. Quel muro oggi separa il quartiere dal suo parco. L’area oggi è di proprietà della Regione siciliana. Con la presente petizione si chiede al presidente della Regione, di provvedere ad abbattere quel muro e prevedere una via di accesso al parco anche da via Uditore”.

Abbattere il muro significa favorire l’accesso ai bambini delle scuole del quartiere, favorire l’accesso al parco ai disabili del quartiere – sottolinea l’attivista -, ridurre l’attraversamento pedonale su via Uditore estremamente pericoloso, ridurre l’ingorgo su piazza Einstein nelle ore di massima fruizione del parco. Il muro difendeva depositi di carburante durante la guerra, oggi si erge contro i cittadini e i residenti. Abbattiamolo”.

La polemica ha preso campo a causa della recente candidatura alle elezioni regionali che Giovanni Callea ha intrapreso con il Movimento 5 stelle senza riuscire però a conquistare lo scranno a sala d’Ercole nonostante un ottimo risultato in termini di preferenze con oltre 3500 voti. Per questa ragione, probabilmente,  l’associazione parla di strumentalizzazione politica dimenticando però come ha preso le mosse a suo tempo il progetto di realizzazione del Parco Uditore e come Callea stesso ne fosse il principale promotore sin dalle origini per il fatto di essere soltanto un residente della zona, cittadino propriamente detto.

Per sottoscrivere la petizione clicca qui.