Accelerazione improvvisa all’Ars per giungere ad approvazione della Finanziaria in nottata. L’aula sceglie la strada del ‘no’ alla trattazione di tutti gli emendamenti aggiuntivi e ‘congela’ le proposte di commissioine e governo.

Poco prima delle 18, così, arriva l’approvazione anche del secondo maxi emendamento. Durante la mattina era afrrivata la norma che stabilizza gli ex Pip assumendoli tutti in Resais, società partecipata al 100% della Regione, dal 1 gennaio 2019. poi era passato il primo maxi emendamenti sull’uso dei fondi comunitari, nazionali e regionali secondo nuovi pricipi e regole.

Il maxi emendeamento approvato nel pomeriggio conteneva la riscrittura di 57 articoli. Una bella sforbiciata ai lavori d’aula se si considera che fra venerdì, sabato e domenica,m ne eranos tati trattati 35. Con l’aggiunta del maxi e,mendamento due approvato a fine mattina, la finanziaria da oltre 100 articoli, adesso, è quasi fatta anche se non mancano le proteste per la mancata ammissione di tutti gli emendamenti aggiuntivi.

Restano da trattare gli articoli accantonati, 18, 31 e 32 e da approvare le tabelle economiche. Oggi, dunque, è passata la norma per la stabilizzazione dei precari ex Pip; ieri era passata la norma sui precari Irsap, quella che stanzia i fondi per i disabili Parecchie le norme approvate nei giorni precedenti fra cui le assunzioni all’Arpa, i fondi aggiuntivi per le ex province e tanto altro.

Sui precari è in corso una vera e propria guerra fra poveri con gli Asu che protestano perchè esclusi dalle stabilizzazione; con i dipendenti Sas che non sono stati presi in considerazione, con i regionali che annunciano la mobilitazione perchè nessuno si è occupato del loro contratto.

Ma altre norme sono passate.E’ stato istituito un fondo per le donne vittime di violenza, tolti 200 mila euro all’Istituto di giornalismo per istituire un fondo per i giornalisti vittime di minacce, violenza e intimidazione; sono stati assegnati venti milioni di euro ai comuni per consentire di redigere progetti per partecipare ai bandi europei; tre milioni per gli ospedali in zona di rischio ambientale; dieci milioni di fondo pe ri comuni inseriti nella lista Unesco; sono stati aggiunti fondi òpe rconsentire ai teatri di pagare le spettanze arretrate; raddoppiati i fondi per l’autismo e infine stanziate somme per coprire le situazioni debitorie degli istituti Autonomi case popolari.

Scoppia un’altra polemica, invece, sulla norma che promuove in massa i dirigenti delle sovrintendenze considerata inconcepibile: “Una cosa – dicono Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia, e Fabrizio Lercara, segretario regionale per i dipendenti regionali – è ridare un minimo di giustizia a dei dipendenti i cui diritti sono stati riconosciuti anche dalla Cassazione, un’altra è distrarre dalle giuste sedi, e quindi da quelle negoziali, il rinnovo del contratto e predisporre una  progressione economica erga omnes, vietata dalla legislazione vigente e che deve invece rispondere a dei criteri concordati con le rappresentanze sindacali”.

Non mancano le ‘norme spot’ o ‘norme marchetta’ come sono state definite da questo o quel deputato: contributi rilasciati ad en tiu e associazioni per singolari azioni come il ripopolamento del coniglio selvatico. Così c ome non sono mancate le bocciature. Almeno cinque volte il governo è andato sotto in aula

La finanziaria, adesso, si avvia a completamente probabilmente in serata. Ma da mercoledì 2 maggio si ricomincia. Scongiurata la scadenza si inizia a discutere del ‘collegato’ alla finanziaria che contiene tutte le norme stralciate e riproposte. Fra queste c’è la riforma che istituisce Grande Irfis accorpandole Ircac e Crias. una riforma sulla quale ci sarà battaglia.

Ma prima di pensare ai nuovi problemi bisogna ancora riuscire a risolvere quelli in corso perchè ogni accordo è sempre traballante