Via libera alla stabilizzazione dei lavoratori precari ex Pip. Transitano tutti nella Resais società partecipata della Regione e da lì’ potranno essere impiegati nei vari enti locali. E’ la seconda norma di stabilizzazione di precari approvata dalla Finanziaria. Ieri era toccato a quelli Asi-Irsap mentre oggi protestano quelli rimasti fuori: gli Asu

Secondo quanto recita l’articolo approvato questa mattina ‘dal primo gennaio 2019 gli ex Pip’, una platea di circa 2.800 persone che per ora percepiscono un sussidio, saranno assunti alla Resais, società controllata al 100% dalla Regione siciliana e passeranno, quindi, da sussidiati a dipendenti. L’approvazione della norma è arrivata questa mattina all’Ars nell’ultimo giorno utile per la trattazione della Finanziaria regionale.

Nel pieno rispetto delle disposizioni di legge, la Finanziaria regionale dovrà essere approvata entro la mezzanotte di oggi, lunedì 30 aprile, anche se in passato questo termine è stato sforato più volte.

Nonostante il tempo ormai stringa davvero il Parlamento è riuscito, fino ad ora, ad approvare sì norme importanti ma a trattare all’incirca solo metà degli articoli contenuti nel documento.

Così ieri a tarda ora sono comparse due ipotesi di maxi emendamento sostitutivo che oggi hanno visto la luce. Due norme calderone che accorpano una quantità di disposizioni ed articoli che servono a semplicare e velocizzare il percoso ma che risponverano anche norme accantonate o riscrivono in modo leggermente  diverso alcune altre norme che eranos tate bocciate.

Il tentativo di aprire agli emendamenti di coordinamento era nato dopo l’approvazione della prima norma sui precari, quella riguardante i lavoratori Asi e Irsap, e delle norme sui disabili grazie alle quali sono stati stanziati nel complesso 271 milioni di euro aggiungendo anche una nuova disposizione bipartisan nonostante la polemica rovente proprio sul tema disabili continui anche oggi.

Una pausa nei lavori doveva, poi, servire a dar vita ai maxi emendamenti per coordinare tutte le norme rimaste sul tavolo. Ma proprio sui maxi emendamenti non c’è accordo e così sono piovuti nuovi sub emendamenti da parte dell’opposizione. Una valanga di richieste di modifica che di fatto ripristinano la condizioni di difficoltà che si volevano superare. Una situazione di stallo dalla quale si è ripartiti oggi con un solo giorno di lavori davanti e nessun accordo fra maggioranza e opposizione all’orizzonte ma a metà giornata l’aula è riuscita a dare il proprio via libera al primo dei due maxi emendamenti sia pure sub-emendato in alcune parti da M5s e commissione Bilancio. Si tratta della norma che raggruppa interventi di spesa con fondi comunitari e statali.

Via libera dunque ai fondi per l’emergenza idrica a Messina, per l’abbattimento delle barriere architettoniche, per il pagamento dei servizi di assistenza al erogati dall’Enav all’aeroporto di Comiso. E ancora, fondi per il potenziamento dei presidi ospedalieri nelle zone classificate ad alto rischio ambientale, per la bonifica dell’ex area Sanderson e il risanamento delle aree di Messina, 50 mln per il rischio amianto, per i rifugi sanitari, per i piani regolatori generali dei comuni e dei piani di utilizzo del demanio marittimo. Fondi anche per impianti sportivi, enti di culto, alle start-up dell’innovazione, per la valorizzazione della fornace ‘Penna’ e per la trasformazione e l’utilizzo della propria barca, nave o peschereccio per finalità turistica e di pescaturismo. In totale oltre 250 milioni di fondi strutturali e statali.

Ora in piedi c’è il maxi emendamento maggiore oltre all’allineamenteo con il bilancio e le norme generali. Si apre qualche speranza di riuscire a chiudere entro stasera

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