Giunge ad approvazione nel pomeriggio l’articolo 30 della Finanziaria regionale che definisce il percorso per la stabilizzazione dei precari siciliani. Si tratta dei precari degli enti locali ma nel novewro nonc i sono gli ex Pip che saranno trattati in altro articolo. La norma approvata nella scorsa legislatura aveva bisogno di essere adeguata alla riforma Madia a livello nazionale e così è stato fatto.

La stabilizzazione si sposta al 2020 e con essa anche le sanzioni nei confronti dei Comuni che non dovessero provvedere che inizialmente erano state stabilite al 2019.

Ma se il percorso sembra, adesso, chiaro anche se bisognerà vigilare sulla sua applicazione, restano fuori anche i precari Asu che dovranno essere al centro di una specifica norma della Regione.

Nonostante i toni trionfalistici per questa norma il vice presidente dell’Ars, il 5 stelle Giancarlo Cancelleri, prende, però, la parola per ricordare come negli ultimi sei anni si sia fatta una norma in ogni finanziaria per la stabilizzazione senza che questa sia poi avvenuta.

Dopo l’articolo 30 si torna sul 33 quello che riguarda i disabili ai quali si aggiunge una norma bipartisan. Si tratta di un emendamento alla manovra finanziaria firmato da tutti i capigruppo all’Ars di maggioranza e opposizione, e appoggiato dal governo che stanzia 5 milioni di euro per i progetti individuali che riguardano i disabili. Il progetto individuale comprende, “oltre alla valutazione diagnostico-funzionale o al profilo di funzionamento, le prestazioni di cura e di riabilitazione a carico del servizio sanitario nazionale, il piano educativo individualizzato a cura delle istituzioni scolastiche, i servizi alla persona a cui provvede il comune in forma diretta o accreditata, con particolare riferimento al recupero e all’integrazione sociale, nonché le misure economiche necessarie per il superamento di condizioni di povertà, emarginazione ed esclusione sociale”.

Nella giornata di oggi l’Ars ha approvato altri articoli. Sì alla norma che stanzia 8 milioni per la manutenzione del demanio idrico fluviale e interventi di cura e pulizia di fiumi e torrenti. La norma della Finanziaria che è stata approvata era stata proposta dal governo Musumeci, illustrata dall’assessore al Territorio e ambiente, Toto Cordaro, e approvata dall’aula, che stanzia circa otto milioni di euro.

Arriva il sì anche allo snellimento delle procedure e accelerazione della ripartizione delle risorse ai Comuni siciliani. Rispetto ai precedenti nove criteri, alcuni anche molto complessi, da quest’anno il calcolo verrà basato su due dati facilmente reperibili: popolazioni e spesa storica riferita al 2016. “In questo modo – spiegano il presidente Musumeci e l’assessore Grasso – l’erogazione delle somme sarà molto più celere, evitando agli enti locali il ricorso alle anticipazioni di cassa e consentendo loro di avere certezza sulle risorse che verranno trasferite dalla Regione”.

Maggiore controllo e tutela del demanio marittimo regionale viene previsto, invece, dalla norma che ripristina la possibilità di stipulare una convenzione con il Comando generale delle Capitanerie di porto, interrotta nel 2012, che servirà anche per la verifica della corretta riscossione dei canoni concessori.

Una media di circa 3.000 euro di risparmio annuo per ciascuna associazione di volontariato e protezione civile derivano, poi, dalla norma che ha previsto che le visite mediche obbligatorie per i volontari siano realizzate dalle ASP.

Via libera anche al trasferimento alla Regione di importanti beni. Siu tratta del Centro direzionale del Consorzi Asi di Palermo e del villino ‘Messina Verderame’ (nella foto) della Crias nel cuore del capoluogo siciliano che con questa legge entrano a far parte del patrimonio della Regione. E’n stata, infatti, approvata la norma proposta dal governo Musumeci, illustrata dall’assessore dell’Economia, Gaetano Armao, e approvata dall’Ars. I due beni verranno ristrutturati e resi fruibili.

Gli articoli approvati oggi si aggiungono alle norme approvate venerdì e sabato nonchè ai 5 stop imposti dai voti contrari al governo. 

Nonostante i lavori domenicali manca ancora una parte consistente della finanziaria che si deve approvare, per legge,m entro domani sera

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