Il giudice di Termini Imerese Margherita Urso, ha condannato il Credito Emiliano a risarcire una coppia di coniugi di Termini Imerese che avevano investito 50 mila euro nell’acquisto delle azioni della compagnia Air Berlin.

Perduti i risparmi di una vita

I coniugi, difesi dagli avvocati Alessandro Palmigiano, e Luca Panzarella, ha avviato una causa davanti al Tribunale di Termini Imerese. Nel 2015 marito e moglie furono contattati dalla filiale del Credem con la proposta di un investimento che veniva presentato come sicuro: un acquisto di azioni della compagnia Air Berlin. Passati due anni però, i due per puro caso appresero dai telegiornali la grave crisi della compagnia aerea tedesca e, allarmati, si recarono nella propria filiale di riferimento dove scoprirono che i risparmi di una vita erano andati improvvisamente perduti.

La sentenza del giudice

“Stante la contestazione relativa all’omissione delle informazioni sulla rischiosità del prodotto finanziario, la banca non ha affatto fornito la prova positiva della sua diligenza – si legge nella sentenza – e dell’adempimento delle obbligazioni poste a suo carico richiesta dalla giurisprudenza di legittimità, ovvero di avere fornito agli attori tutte le informazioni utili a comprendere la rischiosità dell’investimento nei titoli Air Berlin”. La banca, durante il processo aveva cercato di difendersi facendo leva su una operazione del 2000 fatta dagli stessi clienti, in cui cercava di mostrare come i due coniugi fossero degli investitori esperti ed informati, ma il giudice ha rigettato questa opposizione, affermando che “i prodotti acquistati nel 2000 dagli attori erano dei fondi comuni di investimento i quali, pur avendo come tutti i prodotti finanziari degli elementi di rischio, presentano per loro natura intrinsecamente delle caratteristiche di tutela per l’investitore, che in alcun modo possono essere paragonabili all’investimento per cui è causa”.

I coniugi saranno risarciti al 100%

Alle motivazioni, il giudice ha aggiunto la condizione familiare come motivazione al totale risarcimento poiché si trattava di persone semplici, con due figli da mantenere ed un solo stipendio, che negli anni avevano sempre cercato di accumulare con estremo sacrificio dei piccoli risparmi per se stessi e per dare un futuro ai figli. Per quanto riguarda l’informativa, il Giudice ha affermato che la linea della banca veniva smentita dalla stessa dipendente che, chiamata a testimoniare, “ha confermato di avere informato gli attori esclusivamente della possibilità di un rimborso anticipato rispetto alla scadenza del titolo, senza in alcun modo evidenziare i diversi profili di rischio del prodotto Air Berlin (…)”. La stessa dipendente ha riconosciuto di avere scritto di proprio pugno e consegnato un documento dal contenuto del tutto fuorviante, in cui veniva espressamente garantito la stacco di una cedola pari a 1.250 euro, e inoltre, che non era stata fornita da parte della banca alcuna scheda tecnica del prodotto.

La banca farà appello

Il giudice ha quindi concluso che “dall’attività istruttoria è emerso che i coniugi non sono mai stati informati dai dipendenti della banca della rischiosità del titolo e del possibile ed imminente default della compagnia aerea, altrimenti senz’altro non avrebbero rischiato di perdere la totalità del capitale investito nel breve termine”. La sentenza è stata appellata.