Addio ai saldi o almeno nella versione che conosciamo. Addio anche alle chiusure obbligatorie che sarebbero limitate a soli 5 giorni l’anno e liberalizzazione delle vendite promozionali, delle svendite, degli sconti per tutto l’anno. E’ la proposta di riforma del commercio in Sicilia che l’assessore regionale alle attività produttive Mimmo Turano ha pronta per la giunta di governo e che ha presentato, nei contenuti principali nel corso della sesta conferenza regionale sul commercio alla presenza delle associazioni di categoria.

Si tratta ancora di una bozza sulla quale potranno esserci incontri e trattative prima della trasmissione ufficiale e dunque che potrà vedere modifiche e aggiustamenti

Vengono previste cinque giornate di chiusura obbligatoria per i negozi, liberalizzazione delle vendite promozionali, semplificazione amministrativa per l’apertura delle attività commerciali e l’avvio delle iniziative di svendita. per far tutto basterà una semplice comunicazione all’autorità vigilante e si potrà procedere. I controlli saranno tutti effettuati ex post ovvero ad attività in corso.

I giorni di chiusura obbligatoria verrebbero definiti per legge e sarebbero Capodanno, Pasqua, il 1° maggio, il 15 agosto e il  25 dicembre ma anche su questi 5 giorni i comuni turistici potranno derogare con ordinanze sindacali.

Per semplificare l’avvio delle nuove attività non ci saranno soltanto le comunicazioni di apertura ma anche corsi di formazione anche a distanza per l’accesso alla categoria e l’istituzione di un fondo per il commercio grazie alla legge 32 del 2000 e i  finanziamenti del Crias per spese per arredi e innovazioni tecnologiche e finanziamenti agevolati alle  imprese in difficoltà.

La norma dovrebbe andare in giunta per la fine dell’anno o per l’inizio del prossimo e all’Ars potrebbe arrivare in primavera. Per entrare in vigore Turano conta di poterla avere operativa già nella prossima stagione commerciale ma visti i tempi dell’Assemblea regionale siciliana è più probabile che se ne parli nel 2021

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