Una cerimonia commossa alla quale per l’emergenza coronavirus hanno potuto partecipare in pochissimi. Nonostante tutto l’intera Monreale con il cuore era lì insieme ai genitori del piccolo Agostino.

Il bimbo di tre anni appena  rimasto strangolato dalla cordicella della tenda di casa, che dopo una caduta accidentale gli si è stretta attorno al collo.

Ieri, almeno per sessanta secondi, si è fermata pure fisicamente. La città ha risposto in modo massiccio all’invito del sindaco Alberto Arcidiacono, che aveva proclamato un giorno di lutto cittadino ed aveva invitato tutti ad un minuto di silenzio a mezzogiorno in punto.

La città, quindi, ha spento il motore, nel ricordo del bimbo tragicamente scomparso. Saracinesche abbassate lungo diverse strade della città, minuto di silenzio e bandiere a mezz’asta sul pennone del balcone del municipio. Un modo formale, certo, ma significativo di commemorare il piccolo Agostino Prestidonato, scomparso tragicamente all’età di tre anni la notte tra sabato e domenica.

Un minuto che è sembrato durasse un’ora, nel quale tanti si sono fermati e sono volati col pensiero a quel bimbo che adesso non c’è più.

Le restrizioni dovute al coronavirus, purtroppo, hanno impedito lo svolgimento delle esequie secondo le modalità consuete.

Nessuna cerimonia funebre, quindi, nessun corteo. Solo una breve benedizione della salma, quindi i parenti più stretti si sono diretti in macchina verso il cimitero comunale, dove il corpicino è stato tumulato alla presenza del sindaco, Alberto Arcidiacono.

Il piccolo Agostino è stato commemorato pure nella frazione di Grisì, che ha voluto far sentire la propria vicinanza alla famiglia. Nella sede della delegazione comunale si è svolta una brevissima cerimonia. Presenti i consiglieri comunali Giulio Mannino ed Antonella Giuliano, il delegato del sindaco Francesco D’Amico l’arma dei carabinieri di Grisi con il comandante della stazione locale Girolamo Milella.

A toccare i cuori, inoltre, è arrivato l’intervento dell’arcivescovo, Michele Pennisi, che, attraverso una nota indirizzata alla famiglia, ha dato la sua benedizione al piccolo.

«La morte del piccolo Agostino Prestidonato, che come un ladro lo ha rubato all’affetto dei suoi genitori – scrive il presule – ci ha lasciato senza parole. Forse il silenzio sarebbe il miglior interprete delle emozioni e dei dolori che stiamo vivendo. Ma se le parole degli uomini si frantumano in fredde sillabe prive di vigore, la parola di Dio ha il potere di alleggerire il peso di ogni sconfinato tormento e di illuminare di speranza anche il mistero di questa morte assurda.

È una piccola luce che brilla, che la morte non spegnerà. Non sarà così forte da spegnerla. Il buio della morte si contrappone alla luce della vita. Noi cristiani di fronte alla morte del piccolo Agostino dobbiamo alzare lo sguardo, pieno di fede e di speranza, verso il Dio vivente che dona la vita eterna. In questo momento di dolore – ha concluso – accresciuto dal fatto che non è possibile celebrare un funerale pubblico, mi sento particolarmente vicino agli afflitti genitori Antonino e Stefania, a tutti i suoi parenti e sui quali invoco il conforto della speranza cristiana nella vita eterna».