Un altro mese positivo per l’aeroporto internazionale “Falcone Borsellino” di Palermo. Marzo si è chiuso con l’aumento a doppia cifra del traffico passeggeri: +14,23% (560.261) rispetto a marzo 2023 (490.448). Incremento significativo anche per il numero dei voli (3.904), con l’aumento del 15,61% sullo stesso mese del 2023 (3.377).

Sono stati 114.754 i viaggiatori dei voli internazionali, cioé il 20,5% del totale passeggeri di marzo. Nei primi tre mesi del 2024 l’aeroporto di Palermo totalizza 1.441.892 passeggeri, +10,58% su gennaio-marzo 2023 (1.303.893) e +13,07% di voli (10.487 contro 9.275 del 2023). Infine, le stime di traffico indicano che ad aprile è prevista la crescita del 13% su aprile 2023, con circa 770mila passeggeri in transito.

I programmi per l’estate

Seicento voli a settimana su 41 rotte e un aumento dei collegamenti con le grandi città estere: queste le principali novità che Ryanair e Gesap hanno presentato per l’aeroporto di Palermo in vista della stagione estiva 2024. La principale novità è rappresentata dal collegamento con Poznan (Polonia), ma al contempo verranno messi a disposizione 2.600 nuovi posti di lavoro nella regione. La presentazione del programma estivo, cui hanno partecipato i vertici Gesap, l’assessore al Turismo al Comune di Palermo Alessandro Anello e il Ceo di Ryanair Eddie Wilson, si è tenuta al Grand Hotel Sala Borsa e fa il paio con quella organizzata ieri a Catania, che avrà invece a disposizione 40 collegamenti (uno in meno rispetto a Palermo).

Quarantuno tratte per 600 voli

Queste le tratte che in estate coinvolgeranno l’aeroporto Falcone-Borsellino: Alghero, Baden, Barcellona, Bari, Berlino, Bologna, Breslavia, Brindisi, Bruxelles, Bucarest, Budapest, Cagliari, Colonia, Cracovia, Cuneo, Dublino, Edimburgo, Forlì, Francoforte Hahn, Genova, Londra Stratford, Madrid, Marsiglia, Memmingen, Milano Bergamo, Milano Malpensa, Napoli, Norimberga, Parigi Beauvais, Parma, Perugia, Pisa, Poznan, Rimini, Roma Fiumicino, Trieste, Torino, Valencia, Venezia, Verona e Vienna.
La grande incognita è rappresentata dalla presenza della tassa sul turismo, ovvero l’addizionale da 6,50 euro sui diritti d’imbarco per passeggero incassata dagli aeroporti per conto dello Stato: un’imposta su cui sia Gesap sia Ryanair storcono il naso ma, mentre la società di gestione dell’aeroporto ne preferirebbe una rimodulazione, la compagnia irlandese ritiene l’abolizione una condizione indispensabile per creare ulteriori posti di lavoro (1.200 circa), portare in Sicilia altri tre milioni di passeggeri e ridurre le tariffe.

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